Ha cancellato lo scetticismo iniziale dei tifosi dell’Avellino con la stessa velocità con cui è entrato nei loro cuori.

Gabriel Charpentier è stata una piacevole scoperta per l’Avellino, la Serie C e il calcio italiano in generale. Merito di Giuseppe Cannella, che la scorsa estate l’ha consigliato a Salvatore Di Somma.

In 17 presenze tra campionato e Coppa Italia, ha realizzato sei reti, tenendo a galla l’Avellino nel momento più complicato della stagione, trascinandolo al successo contro la Ternana e il Rieti e collaborando al prezioso pareggio interno contro il Bari. Solo il grave infortunio al ginocchio rimediato contro la Sicula Leonzio, lo scorso 8 dicembre, ha fermato la marcia spedita dell’attaccante francese ("Ho sentito un forte dolore, ho subito pensato che fossero interessati i legamenti") 

Ciao Gabriel, come procede la riabilitazione? Come trascorri le giornate in quarantena?

"La riabilitazione al ginocchio procede bene, il recupero procede secondo i tempi. La mattina e il pomeriggio mi sottopongo a sedute di riabilitazione con il preparatore atletico. La sera, quando non sono troppo stanco, mi rilasso giocando alla Play-Station. Poi mi piace cucinare, non è il mio forte, ma mi riesce abbastanza bene. Il mio piatto preferito è una ricetta africana, si chiama “Yassa”".

Cosa hai pensato quando ti hanno proposto di venire a giocare in Italia?

“Ho sempre adorato l’Italia, l’ho visitata quando ero bambino e ho sempre conservato piacevoli ricordi di quell’esperienza. E’ un Paese che mi piace tanto, quando mi hanno comunicato che c’era la possibilità di venire a giocare in Italia, ho accolto la proposta con grande gioia: ho pensato di dover assolutamente cogliere questa opportunità, e così è stato”.

Hai giocato nella Serie A lettone: che differenze ci sono con la Serie C italiana?

"Sono due campionati diversi e ci sono molte differenze. La Serie C italiana, per esempio, è più fisica e molto più complicata da affrontare".

Sei in prestito dallo Spartaks Jurmala fino al 30 giugno. Ti piacerebbe restare ad Avellino, anche per dimostrare appieno le tue qualità?

“L’Avellino è un club molto popolare, ha sostenitori fantastici, mi hanno accolto subito con tanto amore. Non lo dimenticherò mai. Per quanto riguarda il futuro, non so ancora se resterò ad Avellino oppure no, di questo se ne occupa il mio agente Amadou Konté. So che è stato contattato da diverse società e sta valutando le proposte. Ad Avellino sono riuscito a dimostrare solo il 50% delle mie qualità, perché sono stato tagliato fuori dall’infortunio al ginocchio. Il mio primo obiettivo è riprendere a giocare, facendomi trovare pronto per il prossimo campionato e tornare più forte di prima".

Com’è il tuo rapporto con Capuano e i compagni di squadra?

“Ho un ottimo rapporto con il mister, è una brava persona e lo apprezzo molto. Anche con i compagni ho un buon rapporto, ho legato molto con Celjak, Micovschi e Karic".

Tra quelli segnati con la maglia dell’Avellino, qual è il tuo gol più bello?

“Quello contro il Bari. Zullo mi ha servito un assist superbo, un lungo lancio in profondità. Ho colpito il pallone di testa e l’ho portato avanti, fino alla porta del Bari, concludendo l’azione con un tiro che è passato sotto le gambe del portiere. Mia madre era seduta in Tribuna Montevergine, quindi l’emozione è stata doppia".

Sezione: Esclusive / Data: Mer 22 aprile 2020 alle 10:15
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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