Roberto Amodio, ex calciatore dell'Avellino (con i lupi dal 1984 al 1990) e dirigente delle giovanili della Juve Stabia, ha parlato in vista del derby di lunedì tra i lupi e le vespe. Queste le sue parole rilasciate a Radio Punto Nuovo: "Mi aspetto una partita tosta, tra due squadre in crescita. Sono due squadre che hanno cambiato tanto, sia Avellino che Juve Stabia hanno rinnovato l'organico. Le vespe hanno qualche infortunato di troppo e qualche giocatore ancora da inserire bene in rosa, ma sta venendo fuori. L'Avellino? E' una squadra che può dire la sua in questo campionato, è allenata da un grande tecnico, esperto per la categoria, come Braglia, che ha vinto tanti campionati. Penso siano più avanti alla Juve Stabia come lavoro. Ha potuto lavorare meglio avendo potuto saltare due partite e ha potuto lavorare per amalgamare la rosa". 

Sul derby senza tifosi: "E' purtroppo una situazione molto brutta, purtroppo dobbiamo abituarci a questo periodo difficile e andare avanti, anche se piccoli passi avanti sono stati fatti, come vedo in alcuni stadi si fanno entrare 1000 persone. Al Partenio 1000 persone non sono nulla, visto che è uno stadio immenso. Può giovare molto, io credo che la retrocessione della Juve Stabia sia dovuta anche all'assenza del pubblico la scorsa stagione. Il pubblico fa tanto, questo fattore è molto importante". 

Sul derby: "E' una partita speciale, due tifoserie molto calde, che sanno trasmettere calore alla squadra. Sarà una partita anomala. C'è meno emozione, sembrano partite di allenamento anche se ci saranno punti in palio. Di Somma? Gli fa bene la squalifica, almeno si agita di meno. Il Bari parte avanti a tutti, è la squadra da battere. Ha 6 attaccanti che possono essere titolari in Serie B. Poi piazzo Avellino e Ternana. Occhio poi al Catania. Il Palermo al momento non so dove collocarlo, non è ancora valutabile. E' un campionato intrigante e difficile da commentare". 

Sulla Juve Stabia: "Si è ricreato un minimo di entusiasmo dopo la retrocessione. Sono stati fatti sacrifici, presi giocatori di valore, è dura mantenere la Serie C senza introiti. Fare calcio, nelle condizioni attuali, in Serie C soprattutto, è molto difficile, c'è tutto da rimetterci. C'è bisogno di qualche riforma". 

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mer 14 ottobre 2020 alle 15:30
Autore: Marco Costanza
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