È il miglior finale di stagione possibile, dopo il verdetto della promozione della Juve Stabia. Il campionato non è andato come l’Avellino sperava, ovvero la conquista diretta della B, ma almeno il piano B è conquistato: l’Avellino batte anche il Crotone e conquista il secondo posto matematico. Meglio di così non si poteva fare in vista dei playoff, e almeno la squadra, come contro il Benevento, ha dimostrato di esserci nelle partite che contano (parentesi di Taranto a parte, ma lì forse ha pesato il risultato precedente sui sanniti), un bel biglietto da visita in vista dei playoff, un bel messaggio per i tifosi e anche per le altre contendenti.
Certo c’è da attendere l’esito del ricordo del Taranto, che in caso di clamorosa riassegnazione dei 4 punti tolti avrebbe gli stessi punti dell’Avellino, e in virtù del doppio scontro diretto sarebbe secondo. Ma a onor del vero anche nella migliore delle ipotesi i punti restituiti potrebbero essere al massimo due, e quindi il secondo posto dell’Avellino non dovrebbe essere a rischio. Ma attendiamo il termine del ricorso per ogni certezza, anche quella delle date in cui l’Avellino entrerà in gioco dai quarti di finale.
La gara, tornando al campo, è stata condotta esattamente come l’Avellino voleva: si sapeva sarebbe stata una partita dura ed equilibrata, come è stato contro il Benevento, come sarà nei playoff, e quindi molto bloccata, con poche occasioni da ambo le parti. L’Avellino ha controllato, ha creato le occasioni migliori (il tiro d’ D’Ausilio nel primo tempo respinto dal portiere, poi trattenuta dubbia su Patierno sulla respinta) e l’assist di testa di Liotti per Sgarbi che non ha agganciato nella ripresa. E poi ha accelerato, schiacciando sempre più il Crotone nella propria area. Decisivi anche i cambi, con le accelerazioni di Sgarbi e Russo che, al momento giusto, hanno cambiato marcia all’Avellino mandando ancor più in difficoltà il Crotone. Non a caso proprio uno scambio tra Russo e Sgarbi ha portato quest’ultimo a conquistarsi il rigore poi trasformato da Patierno.
Una vittoria sul filo di lana, ma meritata, come spesso accade in partite così equilibrate e come probabilmente sarà nei playoff. L’Avellino però, nonostante abbia sprecato tante occasioni chiave in questo campionato, ha comunque dimostrato di avere l’approccio giusto quando si tratta di partite decisive. Picerno, Turris, Benevento, Crotone, quando serviva l’Avellino ha interpretato le partite nel modo giusto, e in un torneo in cui sarà fondamentale non sbagliare, la speranza è che la squadra sappia dimostrare questo stesso atteggiamento conquistato nel finale di campionato.
Certo, se da un lato c’è il vantaggio di entrare in gioco direttamente dai quarti di finale, dall’altro c’è l’incognita della lunga sosta, che potrebbe essere prolungata ulteriormente dal ricorso del Taranto. Allo stato attuale l’Avellino dovrebbe giocare l’andata il 18 maggio e il ritorno il 21, ma le date potrebbero appunto cambiare. Si tratta comunque di tre settimane di stop durante le quali l’Avellino dovrà cercare di mantenere alta la concentrazione e la forma fisica, ma soprattutto la mentalità: non è facile restare a guardare gli altri giocare e poi scendere in campo determinati a far propria una partita da dentro o fuori. Ma questo varrà anche per le altre seconde che entreranno in gioco. Quindi, se da un lato si avrà il vantaggio di saltare i primi turni preliminari, dall’altro si dovrà allenare la mente, oltre che i muscoli, durante questo periodo.
Di tempo per prepararsi ce n’è, ma non bisogna sprecare questa chance per poter coronare questo sogno dalla porta secondaria.
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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