Dopo giusto un anno, l’Avellino ritrova la sua ‘Radio Ufficiale’. Radio Punto Nuovo, torna a raccontare le gesta dei lupi come ha fatto negli ultimi 20 anni, anche quando era in Serie D.
Nell’ultimo anno, anche senza avere i ‘diritti’ per la cronaca diretta, è stata comunque al fianco dei lupi con una ‘nuova voce’, quella di Dino Manganiello, che quest’anno è, in pratica, in ritiro con i lupi fin dal primo giorno. A lui, TuttoAvellino.it, ha chiesto un parere sui lupi targati 2014-15.
Ha visto all’opera i volti nuovi della rosa biancoverde, ma anche i ‘vecchi’, qual’è il suo ‘voto’ sul calciomercato della squadra avellinese:
«Per quanto riguardo il voto è ancora presto per darlo. Ci sono tante, troppe facce nuove anche se alcune non del tutto nuove. Gli acquisti di Kone e Zito sono i più importanti, poi tanti giovani che vanno verificati soprattutto nell’ambito della categoria. Sul piano delle strategie messe in atto dall’Avellino, però, bisogna ammetetre che il voto è molto alto perché alla fine si è seguita una direttrice che era stata annunciata. E’ stata la linea guida: un paio di acquisti di categoria e poi giovani interessanti da lanciare in serie B. Ci sono alcuni giocatori che si sono mossi bene e hanno fatto vedere delle cose, mi riferisco ai giovani e parlo soprattutto di Arrighini e Regoli che stanno facendo vedere delle cose interessanti e potrebbero essere giocatori validi in prospettiva. Attenzione però, sono sensazioni iniziali. La squadra anche se composta con oculatezza ha poi la necessità di una certa alchimia tra i giocatori per far sì che le cose vadano bene. Di sicuro, l’alchimia può riguardare un senso di gruppo. I ragazzi giocano, sono allegri tra di loro; si può capire che non ci sono particolari divisioni, gruppi. Questo è un segnale positivo perché da qui nascono le fortune di una squadra con la componente della coesione tra i singoli elementi del gruppo».
Il giocatore che più ha impressionato in questi giorni di ritiro?
«Arrighini e Kone. Il primo è molto bravo negli spazi brevi, attacca la profondità e molto veloce, va verificato in zona realizzativa perché vedendo anche l’amichevole a Lanciano, pecca ancora da questo punto di vista. È un ragazzo che in allenamento ha fatto vedere delle belle cose con un grande piede destro. Il secondo è un giocatore che in mezzo al campo garantisce molto. Garantisce la qualità, la quantità e anche la possibilità di cambi importanti a centrocampo. Sappiamo che il centrocampo è quello che è stato rivoluzionato meno, ricordiamo anche che l’Avellino ha operato 19 cessioni rispetto alla rosa della scorsa stagione, quindi una vera rifondazione. A centrocampo sono rimasti tre titolari a cui si aggiunto Kone che è un rincalzo eccezionale».
Secondo lei c’è necessità di qualche altro giocatore:
«Dal punto di vista numerico si. Manca forse ancora un centrale di difesa. Bisogna capire ancora cosa si farà con Togni, ma anche con il brasiliano sono solo cinque i giocatore che possono essere utilizzati nella zona centrale del campo. Poi se si opera qualcosa in uscita, e parlo di qualcuno che è arrivato ultimamente, anche in attacco c’è una certa gerarchia in questo momento con Castaldo, Arrighini, Comi (che è un’altra bella sorpresa della partita contro il Lanciano) ci sono poi Pozzebon e Soumorè ed è possibile che uno di questi ultimi due possa essere girato. Solo a quel punto dovrebbe arrivare un altro attaccante. Numericamente un altro giocatore per reparto non farebbero male».
Togni è un giocatore che quest’anno potrebbe essere utile?
«Romulo è da verificare. E’ un giocatore che ha una psicologia molto articolata. Bisognerebbe capire da questo punto di vista come sta il ragazzo. Se nei suoi occhi si legge la luce della voglia di riscatto, nel senso di voler dimostrare quest’anno quello che non è riuscito o potuto dimostrare lo scorso campionato, è un giocatore validissimo sul quale fare affidamento e tra l’altro potrebbe far fare un ulteriore salto di qualità al reparto mediano che è quello che funziona di più in questo momento e che è stato uno dei segreti del buon campionato dello scorso anno. Se non c’è la luce, sarà necessario cambiare piazza per trovare nuovi stimoli. Al momento Rastelli lo sta valutando, bisogna vedere giorno per giorno cosa può dimostrare. Il fatto di essere stato lanciato nella mischia nel memorial “Maio” dopo appena due giorni dal suo arrivo a Rivisondoli, è un segnale che nei suoi confronti ci sono delle chance, poi tocca a lui sapersele giocare».
Sul memorial “Maio” di Lanciano cosa le è piaciuto e cosa non:
«Bene il centrocampo, questa è una conferma. Maluccio, nel complesso, nel primo tempo tutta la squadra. L’Avellino ha subito dei gol da “polli” perché tre gol in fotocopia (da un nostro angolo far ripartire l’avversario in contropiede in superiorità numerica) sono errori abbastanza gravi che una squadra di pari categoria ci ha punito immediatamente. Davanti siamo stati un po’ leggeri nella prima frazione di gioco nonostante Arrighini si è visto molto, ma ha concluso pochino. Con Comi, giocatore forte fisicamente, si sono visti degli spunti più interessanti in avanti. Spetta a Rastelli trovare la soluzione giusta che potrebbe arrivare partita dopo partita, ma è già importante avere dei giocatori con varie caratteristiche. A tutto questo va aggiunta una condizione non ancora ottimale, il Lanciano aveva una settimana di lavoro in più nelle gambe, poi l’intesa tra i nostri giocatori e i reparti non è ancora certa. Però rispetto alla partita di Lanciano, le note positive sono state le prove di Ely e Vergara che hanno giocato con una grande personalità nonostante la loro giovane età».
Quest’anno Dino Manganiello sarà la voce ufficiale delle radiocronache in casa e in trasferta dell’Avellino:
«Dopo una parentesi di un anno l’Avellino torna a ‘casa’ su Radio Punto Nuovo. Noi siamo soddisfatti per come è andata la leadership che si è chiusa con due anni. Io fin ancora prima di approdare ad Avellino sono stato per anni ascoltatore di RPN e tutti sappiamo che è un’emittente legata ai colori biancoverdi e che ha percorso tutte le tappe più importanti degli ultimi vent’anni. L’Avellino torna a casa e noi con grande umiltà cercheremo di fare il massimo e rendere felici i tifosi biancoverdi».
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