Domani ricorrerà il 40° anniversario del terremoto dell'Irpinia ma i ricordi di tanti ex calciatori è già iniziato. 

Nel gruppo whatsapp con i tifosi dell'Avellino "US Avellino unico amore", ha scritto un suo ricordo Franco Colomba, ex capitano dei lupi e allenatore. Colomba ha ricordato le immagini del terremoto, anche se all'epoca non era ancora in Irpinia, ma ammette che quando si trasferì nel 1983, capì subito che Avellino non era solo una squadra di calcio. 

Queste le sue parole sul terremoto: "Ricordo che avevamo giocato Bologna-Napoli e la sera avevo appuntamento con Antonio Juliano( Ds del Napoli)  e sua moglie, al Carlton hotel di Bologna per salutarlo (aveva lavorato l’ultimo anno nel Bologna). Mentre stavamo chiacchierando in tv diedero improvvisamente la notizia del terremoto. Rimanemmo tutti increduli e frastornati, ovviamente calciatori e dirigenti del Napoli erano tutti preoccupati per i loro familiari a casa, senza possibilità di poter comunicare per i danni alle linee telefoniche. Furono attimi tremendi e ogni ora che passava le notizie erano sempre peggiori. Ma la gravità percepita appariva inferiore di quanto realmente fosse poiché col buio non si riusciva a quantificarla. Il giorno dopo con la luce si capì che era una tragedia di proporzioni enormi".

Cosa significa Avellino: "Io sono arrivato ad Avellino tre anni dopo, nel 1983 e purtroppo erano ancora evidenti i segni del terremoto.
Quando arrivai mi resi conto che non ero lì solo per giocare a calcio ma soprattutto per ridare sorriso, speranza e riscatto ad una provincia intera.
Fu così, ma quello che ho ricevuto è stato molto di più perché ancora oggi quella di Avellino, resta nella mia carriera di calciatore l’esperienza umana e sportiva più bella".

Sezione: Focus / Data: Dom 22 novembre 2020 alle 11:30
Autore: Marco Costanza
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