Il ds del Pescara, Giorgio Repetto, ai microfoni di Radio Punto Nuovo ha parlato di diversi temi, iniziando da Riccardo Maniero, che ha avuto un paio di anni in Abruzzo, passando al mercato, con l'interessamento per Parisi e Charpentier in estate e anche da ex, ha ricordato la stagione 1980-81 dell'Avellino, lui che era in rosa ai lupi in quella stagione. 
Queste le sue parole: "Maniero? Io l'ho avuto 2 anni e mezzo a Pescara e ha fatto oltre 30 gol. E' uno che segna. Forse non ha mai creduto molto nelle sue qualità, è un ragazzo che ha qualità tecniche che avrebbe potuto far bene anche in Serie A. E' un giocatore che in Lega Pro deve fare almeno 20 ol a stagione. Ha fatto alcuni campionati di Serie B importanti, a Bari ad esempio, ma poteva fare molto di più. Non dico che ha fatto il minimo sindacale ma quasi". 
Cosa gli è mancato: "Io l'ho visto giocare sia in un attacco con due punte che in un tridente. Poi lui fu ceduto al Catania a gennaio, lo pagarono anche molti soldi. Per non perderlo a zero a giugno lo cedemmo. Ha sempre un pò combattuto con il peso, se chiudesse la dispensa avrebbe fatto la Serie A tranquillamente. Ma è un ragazzo solare, simpatico, sorridente, credo che Braglia, che lo ha allenato già, sappia come prenderlo e stimolarlo e sa che è un ragazzo che in Serie C fa la differenza. Braglia è un tecnico di prestigio e sicuramente gli farà rendere al massimo". 
Sul mercato: "Speriamo di poter essere in condizione di poter fare mercato, nel senso che siamo un pò indietro e vogliamo arrivare a gennaio in corsa per poterci salvare. In estate stavamo prendendo Parisi e abbiamo seguito Charpentier. C'è un filo diretto con Salvatore Di Somma, abbiamo anche giocato insieme nei lupi". 
La stagione 1980-81: "Ho un bel ricordo di Avellino, ambiente fantastico. Partimmo con -5, e a quei tempi con i 2 punti era una retrocessione annunciata. Invece ci salvammo in manieria clamorosa, nell'anno del terremoto. Dopo quella catastrofe non ci fermammo, giocammo a Napoli, spesso in ritiro a Zingonia, a Montecatini a Trieste. I tifosi ci diedero la forza per quella impresa. Ricordo tanti giovani che poi hanno fatto carriera, Tacconi, Vignola, Limido, c'era un gruppo storico come Di Somma, Giovannone, Cattaneo che furono grandi per quel lupo. E poi Juary. E ricordo anche Massa, che fu determinante, perchè si fecero male sia Juary che Piga e grazie a Massa ottenemmo gol e punti pesantissimi". 

Sezione: Focus / Data: Ven 04 dicembre 2020 alle 15:23
Autore: Marco Costanza
vedi letture
Print