Una lunga intervista a Sportavellino.it per Ruben Olivera, ex esterno della Juventus ed oggi faro dell'Aprilia.

“La nostra squadra è stata formata per esser al vertice del campionato, volevamo ottenere la promozione diretta. Purtroppo la stagione è stata condizionata da infortuni, ci sono state delle difficoltà tecniche condizionate anche dal cambio di allenatore. In egual modo il nostro è un campionato importante, vogliamo raggiungere i playoff.”

Sul campionato di Serie D, in particolare modo del nostro girone G: “L’Avellino è partito con delle aspettative importanti, non è semplice, io sono al secondo anno in questo campionato e posso dire che non è per niente facile. Ci sta tanto agonismo ed è questo che fa la differenza, l’Avellino si è attrezzata bene e può dire la sua sul campionato, mancano ancora 8 giornate.”

Sul Lanusei: “L’abbiamo affrontato, abbiamo pareggiato, loro vanno molto sull’agonismo come già ho detto, gli episodi quest’anno gli vanno tutti a favore. Basti vedere le vittorie all’ultimo minuto che sottolineano che è la loro annata fortunata. Mancano 7 partite e non è detto ancora che vinceranno, devono sfruttare bene il vantaggio.”

Sulla lunga sosta: “A noi ha fatto sicuramente bene, abbiamo recuperato 6 giocatori che erano infortunati, nelle ultime partite abbiamo dovuto schierare dei ragazzi della juniores. Arriveremo ad Avellino con squadra completa, mercoledì se giocheremo, sicuramente scenderemo in campo completi con la voglia di conquistare punti fondamentali per i playoff”

Nel 2015 l’approdo a Latina: “Scelsi Latina perché Avellino mi disse di no, avevo un problema fisico, un problema al tendine, sentì Ds e presidente ma non riuscimmo mai a trovare un accordo per via della mia condizione fisica, infatti poco dopo mi operai al tendine”

Cosa è cambiato nel calcio italiano: “Secondo me ci sono tanti giovani che non sono pronti per determinati club cosi importanti, prima c’erano più uomini rispetto ad adesso. In Italia venivano a giocare tutti, era la terra promessa del calcio per far crescere i calciatori, adesso invece si lanciano nel campo i giovani gettandoli nella mischia. Viene richiesto troppo l’obiettivo della vittoria rispetto alla crescita del singolo calciatore, ecco perchè il calcio italiano non riesce più a cacciare i talenti di una volta.”

Sezione: L'Avversario / Data: Mar 26 marzo 2019 alle 16:00 / Fonte: Sportavellino.it
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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