Otto anni fa, oggi, scompariva Antonio Sibilia. Probabilmente il presidente che è e sarà ricordato con più affetto ad Avellino, quello che ha scritto pagine indelebili, con l'Avellino in A, che negli anni 90 è tornato e prelevando l'Avellino sprofondato in C lo ha subito riportato in B con Papadopulo in panchina. Ma che ha anche lasciato con un po' di amaro in bocca, con la squadra in difficoltà e tra le contestazioni, ingenerose, della tifoseria che lo hanno convinto ad abbandonare. Ma è stata per fortuna solo una parentesi: basti ricordare le manifestazioni d'amore e di apprezzamento il giorno della sua morte, otto anni fa, gli striscioni allo stadio nei giorni seguenti, il modo in cui ancora oggi viene ricordato. Se si chiede, a un qualunque tifoso dell'Avellino di quel periodo, di raccontare il Sibilia presidente, non potrà che avere parole di elogio.

Personaggio sicuramente un po' sui generis, sanguigno, pragmatico, passato alla storia anche per alcune frasi ad effetto e per litigi memorabili, ma faceva parte del personaggio. Un personaggio rude, forte, che poteva incutere anche timore, ma in fondo dal cuore buono, gentile, innamorato di questi colori e per i quali ha dato tanto. A volte, più di un tifoso nostalgico, si chiede come sarebbe il calcio ad Avellino con un Sibilia al comando, cosa avrebbe fatto lui in alcune situazioni difficili.

Una pagina importante del calcio ad Avellino porta il nome di Antonio Sibilia, e per questo ci uniamo all'appello lanciato anche da altri colleghi: sarebbe giusto ricordarsi di lui, magari nel nuovo stadio, per un'intitolazione all'interno dell'impianto, per rendere ancor più eterno il suo ricordo.

Sezione: News / Data: Sab 29 ottobre 2022 alle 16:15
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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