Il coach della Scandone Avellino Frank Vitucci, ai microfoni di Ottopagine, parla del suo ritorno in Irpinia, del mercato e degli obiettivi della Sidigas per il prossimo anno: "Rispetto alla mia precedente esperienza in Irpinia, mi fa piacere aver ritrovato una Scandone ed un ambiente più solido. Grazie agli sforzi profusi da De Cesare ora possiamo guardare avanti con fiducia e progettare il futuro. Dopo tanti anni trascorsi in A, la Scandone ora punta a stablizzarsi cercando di fare anno dopo anno dei passi in avanti. La gente non deve aspettarsi da noi i miracoli. Ci sono diverse squadre competititve, noi puntiamo a ritornare nelle Final-Eight di Coppa Italia e nei play-off scudetto. Abbiamo cercato di valutare al meglio la squadra che tanto bene ha fatto nel girone di ritorno dello scorso campionato e abbiamo deciso che non era il caso di smantellare quel gruppo. Ivanov è un giocatore che fa dell'intensità il suo maggior punto di forza. Discorso simile per Biligha. Paul è un ragazzo di prospettiva, deve migliorare ancora tanto ma sarà sicuramente molto utile alla nostra causa. D'accordo con il giocatore, abbiamo ritenuto che per lui fosse meglio rimanere in una squadra dalla alta competitività piuttosto che scendere in Legadue e puntare sul maggiore minutaggio. Il prossimo sarà un campionato molto interessante, Milano è la squadra con maggiori disponibilità. Alle sue spalle ci saranno circa otto o nove squadre che si daranno battaglia. Potrebbe anche esserci qualche sorpresa ma, in ogni modo, il livello sarà alto visto il mercaro fatto da alcune compagini come Sassari, Venezia, Roma, Cantù, Reggio Emilia e non solo. Noi dovremo partire con umiltà e lo dobbiamo fare per due motivi: il primo fa riferimento all'esperienza dello scorso anno che deve servire da esempio per evitare certi errori, il secondo riguarda la pressione che ci è arrivata dall'ambiente cestistico. Alcune persone, tra cui dei colleghi, hanno cercato di caricarci di responsabilità scorrettamente, attribuendoci il secondo budget del campionato con l'obiettivo di liberarsi dalle proprie pressioni per scaricarle tutte addosso a noi".
Il coach veneziano chiude parlando delle caratteristiche che dovrà avere il proprio roster: "Voglio una squadra che in campo abbia il giusto atteggiamento e voglio che il pubblico si diverta nel vederci giocare e che, per questo motivo, ci spinga sempre di più. I riconoscimenti personali fanno piacere ma preferisco quelli collettivi".

Sezione: Basket / Data: Dom 11 agosto 2013 alle 17:21
Autore: Carmine Roca / Twitter: @carm_roca
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