Lunga intervista a Luis Maria Alfageme ai microfoni di Radio Punto Nuovo: "Ieri mi sono allenato con la squadra, ho avuto solo un po' di influenza ma è già passato, in questo periodo ci sta, tanti in squadra l'hanno avuta e magari ce la siamo passata. Per fortuna è arrivata nella pausa, stanno rientrando anche Ciotola e Pepe e siamo quasi tutti disponibili, compresi Dondoni e Carbonelli. Manca solo Rizzo. Quest'ultimo ha tanta qualità, speriamo rientri presto. Quando non giochi la domenica non è bello, venivamo da un periodo positivo, eravamo in forma, per di più non sappiamo neanche quando giocheremo e non mi piace mai stare fermo. Ti alleni per giocare, poi non scendi in campo e ti abbassa un po' la tensione e l'adrenalina. 

Qualunque giocatore vuole dare una mano in qualunque ruolo, quando sono arrivato mi sono adattato largo per esigenza ma anche nel 4-3-3 esterno di attacco andava bene pur di tornare a giocare dopo la lunga inattività. Mi esprimo meglio da attaccante e ultimamente sto giocando dove preferisco segnando anche due gol che hanno contribuito ai risultati positivi, ci sono anche io e posso dare la mia mano. Avevo legato molto con De Vena, lui è venuto ad Avellino e ci siamo detti che magari un giorno ci saremmo ritrovati, ci siamo sentiti tutti i giorni, sapevo che c'erano anche altri ex compagni, la piazza la conosciamo tutti e a gennaio ho deciso di raggiungerlo. Conoscevo Cinelli, avevamo un ottimo rapporto a Benevento, appena il mio procuratore mi ha chiesto di andare ad Avellino ho detto di sì. Sapevamo che era serie D ma anche che andavamo a giocare in una piazza importantissima. Il tesseramento è stato una telenovela ma intanto ho conosciuto i compagni, mi hanno fatto sentire tutti uno di casa, stavo perdendo le speranze di giocare e addirittura pensavo di smettere se non mi avessero tesserato, pensavo già di tornare in Argentina. Avevo già sentito una squadra argentina che equivale alla Lega Pro qui, ero pronto ad andare, avevo sentito il mister, ma quando è arrivato l'ok quasi non ci credevo, da lì la mia reazione emotiva che tutti conoscete.

Una volta tesserato avevo voglia di giocare, dimostrare, spaccare il mondo. Sono felice di essere qui, in questo gruppo, in questa società e speriamo di poter gioire tutti insieme a fine anno. E' bello vincere, giocare, sapere che tutti credono in te, questa piazza non merita né la D né la C, minimo la B, se il Frosinone è arrivato in A un domani spero possa tornarci anche l'Avellino, con o senza di me, resterei tifoso anche dall'Argentina come sono tifoso della Casertana, non ho mai provato emozioni come qui in Campania, sono sincero. Non ho mai guardato contratti, soldi, potete chiedere a chiunque ho sempre rinunciato magari a un contratto migliore per seguire il cuore. Il rapporto con De Vena è speciale, va al di là dell'amicizia, ci sentiamo sempre, in passato ne ho trovato pochi come lui, un ragazzo eccezionale che merita tanto e che ha già fatto 17 gol, è stato lui un punto di riferimento per accettare Avellino. Poi in Da Dalt e Morero ho trovato dei compagni argentini che mi prendono spesso in giro dicendo che ormai sono italiano, ma siamo integrati con tutti gli altri ragazzi, siamo tutti uniti e non meritiamo il secondo posto a vedere questo organico.

Noi crediamo al primo posto, questo gruppo merita di più e magari con altri 2-3 giocatori di categoria può dire la sua anche in Lega Pro, quest'anno avrebbe già potuto lottare con i playoff per quello che ho visto con la Casertana".

Sezione: Copertina / Data: Ven 15 marzo 2019 alle 15:03
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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