Mariano Arini, il metronomo del centrocampo dell'Avellino, dopo il primo gol in B messo a segno contro il Varese, ripercorre le tappe della sua carriera: "Ho iniziato a 10 anni nella scuola calcio di Casalnuovo. Tre anni dopo ebbi l'opportunità di fare i provini per il settore giovanile del Napoli. Fui scelto e in quell'occasione capii di avere la possibilità di giocare a calcio o almeno di provarci. A 17 anni mi sono trasferito in Scozia dove ho giocato con la squadra riserve dei Glasgow Rangers. Quest'esperienza mi ha cambiato, mi ha fatto scoprire una nuova cultura ed un nuovo mondo ma davvero è stata dura. Poi c'è stata l'esperienza alla Primavera della Roma con il padre di Daniele De Rossi allenatore. Chi è stato davvero un secondo padre per me è Luigi Caffarelli. Mi ha seguito sempre con grande attenzione e affetto, una persona pulita come poche in questo calcio".
Un altro allenatore importante per la carriera di Arini è stato certamente Vincenzo Cosco ad Andria: "Gli devo tanto sia dal punto di vista umano che professionale. Se sono maturato e se ho avuto l'opportunità di giocarmi le mie chance con l'Avellino lo devo a lui".
Ora sulla sua strada c'è Massimo Rastelli: "Ho 26 anni e ancora tanto da imparare. Il mister è la persona giusta per il mio percorso di crescita. Sin dal primo giorno che ho indossato questa maglia mi son sempre sentito considerato. Con il 3-5-2 i miei compiti sono quelli di ragionare, essere veloce, accompagnare l'azione e fare gli inserimenti per concludere. Ecco perché riesco ad andare anche in gol. Non dimenticherò mai la partita di sabato. Una grande emozione arrivata dopo tanti anni di sacrifici e soddisfazioni ma anche amarezze e momenti difficili. L'Avellino mi sta regalando tanto, non mi aspettavo una partenza in campionato così forte. Sappiamo qual è il nostro obiettivo principale ma credo che non dobbiamo porci limiti ma continuare a spingere sull'acceleratore. Del resto il mister dice sempre che se abbassiamo l'intensità e l'agonismo iniziano ad emergere i nostri limiti e noi non possiamo permettercelo. In queste prime cinque giornate abbiamo affrontato almeno tra tra le squadre più forti del campionato ma abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno. Dovremo fare lo stesso a Pescara. Sappiamo che sarà durissima ma non dobbiamo avere paura di niente e nessuno".
Arini chiude parlando di questo 2013 che gli ha regalato e gli regalerà altre soddisfazioni anche dal punto di vista personale: "E' stato un anno fantastico. Prima la promozione, ad ottobre ci sarà il matrimonio e a breve anche la nascita di un figlio".

Sezione: Copertina / Data: Lun 23 settembre 2013 alle 10:36
Autore: Carmine Roca / Twitter: @carm_roca
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