Si interrompe a 11 vittorie consecutive la striscia positiva dell'Avellino, che cade in Supercoppa di C contro il Padova. Sconfitta comunque indolore, arrivata al termine di due settimane di festeggiamenti, in un post campionato essendo terminata la regular season, e forse anche con qualche momento di spensieratezza in più, comprensibile, dopo tanto inseguire, tanta intensità e tanto stress. E anche dopo tanto festeggiare, diciamo la verità. Festeggiamenti giusti, senza alcun dubbio, e dovuti a una società che ha investito tanto raccogliendo i frutti solo dopo 5 anni, a una città che ha sofferto tanto, a una tifoseria che attendeva di ritrovare la B da quel maledetto 2018. E poco importa se al Partenio-Lombardi, in gara 1 di Supercoppa di C, è arrivata una sconfitta contro il Padova. Portare a casa un altro trofeo avrebbe fatto sicuramente piacere, ma sabato prossimo a Chiavari ci sarà comunque la possibilità di provare a rientrare in partita, e sperare poi che l'Entella batta il Padova all'ultima giornata.

Poco importa, si diceva, anche perché al triplice fischio finale si è comunque fatta ancora festa, seconda settimana di festeggiamenti consecutivi, con la consegna in campo del trofeo di C con una cerimonia degna della Champions League, con tanto di giro d'onore intorno allo stadio e poi il tour programmato con il bus scoperto per le vie della città. Sabato prossimo, si diceva, l'ultimo impegno ufficiale dell'anno a Chiavari, e poi sarà finalmente riposo per una squadra che resterà per sempre nella storia dell'US Avellino. Tanti gli impegni e i programmi cui dedicarsi per preparare il prossimo anno, nonostante la stagione sia appena finita.

In primis l'ormai nota questione stadio: il presidente D'Agostino ha confermato che lunedì ci sarà un incontro forse risolutorio con l'amministrazione comunale, "l'Avellino è un bene comune, abbiamo fatto tanto per portarlo in B, è giusto che l'amministrazione comunale ci aiuti a farci giocare al Partenio" ha detto il presidente anche con un pizzico di stizza. Altrimenti, le alternative come noto sono lavori a carico del presidente, che poi potrà vedere scontata la cifra dal canone annuale, o acquisto dello stadio da parte dello stesso D'Agostino, ma in tempi non certo rapidissimi mentre l'iscrizione al prossimo campionato incombe.

Ma non solo lavori di adeguamento, c'è da programmare un ritiro, che sarà quasi certamente ancora a San Gregorio Magno nel mese di luglio (probabili ancora tre settimane circa come lo scorso anno) e il mercato. Mercato che, come abbiamo già avuto modo di approfondire, vedrà una decina di partenze, compresi i rientranti dai prestiti, e qualche piccolo ritocco nella rosa over, senza stravolgere un gruppo che ha fatto benissimo in C e potrà dire la sua anche in B, soprattutto mantenendo lo. spirito di appartenenza e compattezza che ha caratterizzato questa stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 maggio 2025 alle 22:05
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
vedi letture
Print