«I play off sono possibili, ma è necessario non alzare troppo la mira, non sbandierarlo in modo eccessivo: bisogna lavorare sotto traccia, come è successo nel girone di andata» lo dichiara il mental coach dell’Avellino, Pietro Bianco, dalle colonne de “Il Mattino”. «I punti persi – spiega Bianco – nelle ultime partite pesano, però fino ad un certo punto. Perché la squadra è consapevole di aver dato tutto, profondendo grandi energie e sbagliando, in fondo, soltanto parte della gara di Novara e i novanta minuti interni con il Lanciano. Per questi è stata fatta un’analisi approfondita ed un mea culpa complessivo. Per il resto i ragazzi sanno bene che ci sono cinque fattori che condizionano le gare: quello agonistico, tattico, tecnico, degli episodi e arbitrale. Sicuramente contro il Varese l’arbitro ha avuto il suo peso, mentre con il Pescara c’è stato l’errore difensivo». E con il Bari quello degli attaccanti: «Forse è mancata la giusta ferocia e decisione, ma a volte anche la causalità gioca un ruolo da non sottovalutare. Di certo le gerarchie, in generale, ed anche per questo reparto, possono cambiare: i sistemi dinamici complessi presenti all’interno della rosa devono trovare sempre nuovi equilibri. Per esempio, l’Avellino gioca quest’anno molto meglio dello scorso campionato, eppure i risultati non sono proprio gli stessi». Ma i bomber finiti sotto accusa come stanno reagendo? «Galabinov è molto introverso, non esterna le sue emozioni. Castaldo invece è più sensibile e ne risente, turbato anche da alcuni fattori e aspettative interne che non stanno andando nella giusta direzione». Come si affrontata questo momento delicato in vista soprattutto della gara contro il Siena? «Rastelli sa bene che i turbamenti all’interno del gruppo vanno gestiti con le sicurezze ed il ritorno al modulo 3-5-2 o con una variante minima, può essere una di queste. Ricordiamo che la squadra è partita con l’obiettivo della salvezza: anche il percorso psicologico è stato strutturato in questo modo. Cambiarlo in corsa non sarà facile, anche perché nella squadra c’è chi è ancora concentrato al mantenimento della categoria e chi guarda più lontano. Quando saranno conquistati i 50 punti si ragionerà in modo diverso cercando di capire chi si è adagiato e chi invece ha ambizioni forti. Su queste basi si cercherà di costruire un nuovo percorso». Su una cosa il dr. Bianco è chiaro: «Questa squadra non ha la struttura, lo statuto da grande squadra di B. non lo ha per esperienza, qualità dei singoli e capacità di gestire i momenti difficili. Ha però un grande spirito di gruppo, di unione e sa soffrire, ma per vincere le partite deve dare sempre il 110 per cento. Nulla gli è regalato e al primo errore può essere punita. Questo vuol dire che non regge le pressioni troppo alte, le ambizioni forti. Fa fatica a gestirle. Nel girone di andata, invece, ha fatto tutto ciò che ha fatto perché concentrata sull’obiettivo salvezza e capace di camminare a fari spenti. Dunque play off possibili a patto si punti al nuove obiettivo senza ansie e pressioni, sotto traccia».

Sezione: Copertina / Data: Mer 19 marzo 2014 alle 08:55
Autore: Redazione Web
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