Sonny D’Angelo centrocampista dell'Avellino, ha parlato al format Notte Ritiro, di Prima Tivvù, dove ha raccontato i primi  giorni di ritiro dell’US Avellino a Palena. 

Queste le sue parole: Credo sia stata un’ottima mossa partire per il ritiro con la squadra al completo o quasi, perché stiamo imparando a conoscerci, tanti giocatori presi contro cui ho giocato. Tanti mi hanno fatto una grandissima impressione, tra cui Chicco Patierno, noi vecchi abbiamo spiegato loro cosa significa indossare questa maglia, quindi speriamo veramente tutti di fare bene e di toglierci soddisfazioni importanti".

Varela ha parlato bene di lui in conferenza stampa" Ci vuole gente come lui nello spogliatoio, perché si respira un’armonia diversa. Lui si è calato subito in questa realtà e in questa categoria, ha dei colpi impressionanti in allenamento e tutti noi lo stiamo vedendo. Qui ad Avellino si cresce tantissimo come persona, oltre che come calciatore. Questa maglia ce l’ho tatuata addosso ormai. In una delle ultime conferenze stampa che ho fatto, ero davvero per terra, stavo malissimo, perché so cosa prova la gente quando noi facciamo male. Spero che i nuovi compagni capiscano il valore di questa maglia, vi possiamo permettere che lotteremo fino al 90′ in ogni partita".

Il passato? "Io non ho peli sulla lingua, non prendo nulla dalla scorsa stagione. Nemmeno i gol che ho fatto da quando sono arrivato da gennaio. Non sono serviti a nulla, quindi non prendo nulla. Ne abbiamo già parlato del passato, ora pensiamo soltanto al presente e al campionato che ci aspetta per riscattarci . La responsabilità è tanta, perché quando stai tanti anni in un posto, sai come vanno le cose e sai che la società ti ha rinnovato la fiducia, puoi solo ringraziare e sperare di rimanere qui al più lungo possibile. Spero di portare l’Avellino dove deve arrivare e dove vogliamo arrivare. Tito? È un fratello per me, ormai, non è solo un compagno. Dopo tanti anni, si conoscono anche le nostre famiglie, quindi sono davvero felice di essere ancora accanto a lui. È sempre il primo a prendersi le responsabilità, anche nelle difficoltà, e merita di essere il capitano. Poi tocca anche agli altri, perché anche io, Pane, Dall’Oglio siamo attenti a certe cose, per tenere unito il gruppo ed evitare problemi ".

Plescia può riscattarsi? "Quando una società fa uno sforzo importante per prendere un giocatore come Vincenzo, un ragazzo come lui ci tiene a dimostrare. Ha avuto tanti problemi fisici il primo anno. Sono contento per lui, sono contento di quello che sta facendo dopo l’ultima annata sfortunata, ma sono molto contento di come si sta giocando le sue carte. Poi starà al mister e alla società decidere".

La dirigenza e Perinetti? "I direttori sono quasi sempre al campo con noi ed è molto importante la loro presenza, sono sicuro che ci daranno una grossa mano anche nei momenti di difficoltà, per lasciare tranquillo il gruppo".

Il mio ruolo nel 4-3-1-2? Avendo il trequartista, noi mezze ali dobbiamo adattarci ai suoi movimenti. Quando lui viene in mezzo al campo noi dobbiamo aprirci, quando lui viene incontro dobbiamo essere bravi ad attaccare lo spazio che ci lascia. Dobbiamo essere molto in simbiosi su questo. Tante volte, i nostri trequartisti tendono ad allargarsi e ci lasciano molto spazio per gli inserimenti, sono molto contento per questo viste le mie caratteristiche.

Rastelli? L’ho visto diverso in questo ritiro, ce l’ha detto anche lui. Quest’anno non ne farà passare liscia una, l’ha detto sia a me che a Tito.

Numero di maglia? Il 27 quest’anno è il mio, Ricciardi me l’ha lasciato senza problemi”.

Sezione: Copertina / Data: Mer 26 luglio 2023 alle 09:45
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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