Torna a parlare Gianandrea De Cesare: dopo la fugace dichiarazione di ieri, oggi il patron della Sidigas è tornato in tribunale per l'udienza di richiesta di dissequestro e si è soffermato con i giornalisti presenti: "Non posso rispondere, ci sono dei procedimenti in corso, non sono io in questo momento a gestire e decidere delle sorti delle società. C'è sicuramente profondo dispiacere. Avrei voluto fare di tutto perché questo non succedesse. Seguo con dolore le vicende di Avellino e Scandone, mi dispiace. I tifosi pensano che mi sia nascosto? No questo è rispetto, verso chi in questo momento sta indagando. Penso che l'Avellino indipendentemente da chi la gestisce deve essere la squadra della città e deve fare il suo percorso nella maniera migliore, l'importante è portarla avanti con il massimo impegno.

Anche io rientro tra i tifosi della Scandone, anzi tra i primi, e sono il primo dispiaciuto per quello che è successo. Non tutto dipende da me, non sempre si  è padroni del proprio destino, sono molto amareggiato. La Scandone è legata alla Sidigas certo ma non sono io a gestirla in questo momento. La recompra? In questo momento non posso esercitarla, fare previsioni sarebbe sbagliato in questo momento.Il riesame? Ci sono gli avvocati, non saprei quando ci sarà una risposta, ci sarà un termine massimo ma la stanno vedendo i legali, non io.  Mi sento sempre in colpa, penso si sarebbe potuto fare di piu' e meglio".

Sezione: Copertina / Data: Mer 24 giugno 2020 alle 12:19
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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