E' una sconfitta amara. L'Avellino inciampa contro la Cremonese degli ex. Gli uomini di Walter Novellino gridano vendetta sul gol annullato ad Asencio nel finale da Ghersini. L'attaccante spagnolo, imbeccato in maniera eccelsa da Suagher, ha sfiorato leggermente Ravaglia. Un tocco quasi impercettibile, ma non è stato dello stesso parere il direttore di gara. Nonostante ciò, i lupi, hanno qualcosa da migliorare. Lo ha confermato lo stesso Novellino. In una gara dove i padroni di casa hanno chiesto con insistenza un calcio di rigore su un tocco di mano di Rizzato.

Croce e delizia. L'ex Empoli ha fatto il bello e il cattivo tempo, dai suoi piedi è nato il vantaggio, sporcato in porta poi da Rizzato. Nonostante lo svantaggio, l'Avellino, ha gettato il cuore oltre l'ostacolo. Dopo lo svantaggio, Morosini si è messo in proprio realizzando un gol da cineteca. A pareggio acquisito, l'Avellino, non è riuscito a dire la sua. Anzi, la Cremonese, ha alzato il ritmo. Da qui il vantaggio firmato Mokulu. Da rivedere la posizione dei due centrali di difesa che hanno lasciato campo aperto all'ex di turno.

Nel secondo tempo, invece, Novellino ha cercato la profondità con Castaldo. Ma non solo. Prima Camarà e poi Asencio, peccato per l'episodio sopra evidenziato. L'Avellino esce dallo Zini con rabbia, ma soprattutto tristezza. I lupi hanno tutto il diritto di recriminare su episodi importanti che, alla fine dei giochi, hanno condizionato non poco il risultato. Ora bisogna incalanare la rabbia per proiettarsi già alla prossima sfida. Inutile farsi prendere dalla frenesia unita a rabbia. Siamo solo alla seconda giornata di campionato. Il cammino è insidioso e tortuoso. Ora bisogna imparare dagli errori. Adesso sarà fondamentale non abbattersi e riprendere a lavorare come se nulla fosse successo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 settembre 2017 alle 23:50
Autore: Antonio Tedeschi
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