Intervistato dal sito Twikie, l'ex calciatore Claudio Onofri, all'Avellino nella stagione 1975-1976, ha ricordato il suo arrivo in Irpinia e quell'esperienza: “Landri mi portò all’Avellino. Io accettai senza riserve, era una occasione d’oro per salire di categoria e la compagine irpina era un trampolino di lancio.
Arrivai solo a Novembre ma mi guadagnai il posto da titolare. Serbo un ricordo indelebile della mia esperienza in biancoverde. A distanza di anni ribadisco che è stata la scelta giusta visto che approdai in massima serie con il Genoa. Non partimmo benissimo ma riuscimmo, subito, a a fare punti preziosi in casa. L’allenatore era Giammarinaro poi venne Corrado Viciani, con quest’ultimo mi sono trovato benissimo. Uno che cambiò radicalmente il gioco del calcio di quei tempi.

Aneddoti? Ne avrei alcuni e tutti simpaticissimi. Ricordo che i tifosi erano delusi per i risultati ottenuti. Io ero considerato e ben voluto per l’impegno in campo ma durante un allenamento ci ritrovammo ad un faccia a faccia con i tifosi. Cercai di fare da paciere ma mi dissero che dovevo farmi i fatti miei. Le loro lamentele erano rivolte ad alcuni giocatori che a parer loro si impegnavano poco durante le partite. Avellino era la città giusta per far bene, ovviamente parlo a titolo personale. In città si respirava il calcio per l’intera settimana.

C'era un gran bel gruppo affiatato. Calciatori di spessore come Franzoni, Rossi, Facco e Musiello che vinse, quell’anno, il titolo di capocannoniere. Dovrei citarli tutti, nessuno escluso. Voglio ricordare su tutti Rino Gritti, scomparso, purtroppo, prematuramente. Era dotato di un tiro micidiale, una forza incredibile, quando calciava dalla lunga distanza erano dolori per tutti i portieri” .

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Gio 21 maggio 2020 alle 17:56
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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