Torna a parlare Giovanni Ignoffo, che si è concesso anche ai microfoni di Ottochannel Tv: "L'Avellino ai playoff ha fatto quello che ha potuto, un po' tutte le squadre hanno pagato lo scotto del periodo di inattività durante il lockdown. Non è mai capitato a nessun professionista di star fermo tre mesi, inoltre la Ternana aveva già giocato la partita di coppa Italia di C e aveva più brillantezza e forma fisica, oltre a un organico di spessore. 

Il mio rammarico? Mi era stato promesso di restare fino a che la squadra non avesse raggiunto uno stato ottimale di forma e di sicurezza societaria, ma non mi è stato concesso. Ho accettato pur consapevole delle difficoltà iniziali, perchè per me era una grande opportunità, la prima volta con una prima squadra e in una piazza importante, che già mi aveva conosciuto da calciatore. Mi era stato promesso che sarei rimasto fino a dicembre, ho condiviso momento belli e brutti, ringrazio i ragazzi che hanno dato il massimo per me e lo staff. La beffa più grande è stato che finché le cose andavano bene tutti amici, appena sono cominciate le difficoltà, soprattutto nel turno infrasettimanale inevitabili per la ristrettezza della rosa, è finita subito la pazienza. Eppure prima avevo fatto tre vittorie di fila. Tra l'altro eravamo in ripresa e fuori dai playout. Il mio atto d'amore è stato reso vano ma è stata comunque un'esperienza formativa.

RIcorderò sempre con affetto chi merita di stare in questo Avellino: Daniele Cinelli, il team manager Cristian Vecchia, il fisioterapista Alberto Ambrosone, il massaggiatore Alessandro Picariello, l'addetto stampa Giuseppe Matarazzo. Chi, ogni giorno, lavora duramente dietro le quinte affinché tutto funzioni. Persone straordinarie. Il mio futuro? Non so, vedremo".

Sezione: Focus / Data: Lun 06 luglio 2020 alle 14:32
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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