Francesco Maglione, dirigente calcistico e direttore sportivo, a Radio Punto Nuovo parla della situazione coronavirus: "Vorrei fare una premessa perché se c'è una terra temprata da un evento grave come il terremoto, è quella irpina. C'è un bollettino di guerra in atto, ma parlare di calcio sembra surreale. Qualsiasi si dica ora è virtuale e non reale perché parliamo anche di interessi in gioco tra presidenti di leghe, Figc, lega pro: bisogna fare chiarezza. La Lega più corretta e coerente finora è la Lega Pro. Come ho detto in tv, dissi che c'era un ventaglio di molte ipotesi, dall'annullamento del campionato a una stagione che copra due anni, si possono ora escludere entrambe. C'è interesse a cristallizzare le classifiche al momento, ma da avvocato dico che sarebbe una follia e un rischio per noi della Figc perché si aprirebbero una serie di contenzioni se ricorsi sportivi, e non ce lo possiamo permettere in questo momento. Parlare di scontri già suona molto strano. Abbiamo ristretto le ipotesi di realtà a tre: la più ottimistica e su cui preme la lega di serie A per i diritti tv e i contratti, e per la gente costretta a casa, è di tornare a giocare il 3 maggio. Ma giocare a maggio, anche a porte chiuse, vuol dire che la situazione si possa normalizzare prima di metà aprile, per consentire alle squadre di allenarsi. Al momento mi sembra poco realista: è vero che le partite saranno a porte chiuse ma vi immaginate i ritiri, i trasporti, su tutto il territorio nazionale. Il mondo del calcio non è un mondo a sé: la Figc sta dimostrando coerenza, siamo cittadini italiani e come tali dobbiamo sottostare alle leggi del Governo che secondo me sta gestendo bene l'emergenza. Parlare come se fossimo un mondo a parte mi sembra fuori dalla realtà.

La seconda ipotesi è che, se si liberasse la finestra di giugno, si riesca per fine aprire a normalizzare il Paese, e anche questa per me è troppo ottimistico. Si potrebbe ricominciare nella seconda quindicina di maggio facendo un calendario molto ristretto, si potrebbe anche andare in campo per completare i campionati. Questo permetterebbe di sconfinare anche nel mese di luglio con tutte le code di playoff e playout. Ma non oltre perché poi bisogna cominciare la stagione 2020/21 che non può partire a ottobre. Al massimo si può arrivare a fine luglio e ad agosto partire con gli adempimenti e partire con la nuova stagione da settembre in modo da fare gli Europei a giugno 2021.

Ultima ipotesi: secondo me la più realistica e pessimistica, ovvero la finestra ristretta dei playoff e playout proposta da Gravina e appoggiata dalla Lega Pro di Ghirelli. La finalità non è tanto assegnare uno scudetto ma definire gli organici, e quindi stabilire i quattro posti di Champions League, i tre di Europa League e le promozioni e retrocessioni, senza penalizzare i campionati. In questa ipotesi una finestra playoff e playout potrebbe definire quantomeno queste posizioni in una finestra ristretta di poche settimane. Ci vogliono tre settimane di allenamenti e ritiri: andare in campo a metà giugno vuol dire che dal 20 maggio devono tornare ad allenarsi.  Il problema del calcio è che ogni Lega pensa di poter andare per conto suo, basti pensare che la A e la B spingono per allenarsi prima rispetto alla Lega Pro.

Sull'Avellino vorrei dire che l'avvento di D'Agostino non ha garantito solo un futuro sicuro e roseo ma ha messo in sicurezza l'Avellino perché si dicono tante inesattezze. La IDC non aveva neanche sostenibilità finanziaria tanto che è stato deferito Izzo, però la situazione ora almeno si è alleggerita. D'Agostino, come azionista di maggioranza e proprietario dell'88%, documentando la sua sostenibilità e solidità economica, ha meso in sicurezza anche il deferimento dell'Avellino di tentato illecito amministrativo, che colpirà solo i soggetti deferiti e non la società. Avrebbe rischiato anche l'esclusione dal campionato, ma D'Agostino ha risolto tutto rilevando l'Avelino. E queste regole stringenti le faremo valere anche in fase di iscrizione alla prossima stagione, senza prendere questa crisi come scusa. Ci saranno manovre economiche del governo a sostegno del calcio, come dilazioni, rateizzazioni, blocchi dei pagamenti, facilitazioni, non hanno niente a che vedere con i requisiti di sostenibilità finanziaria e onorabilità economica delle società. Molte squadre con tutti gli aiuti non potranno iscriversi, ma l'Avellino è al sicuro".

Sezione: Focus / Data: Gio 19 marzo 2020 alle 15:48
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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