Felice D'Amico, nuovo trequartista dell'Avellino, si è presentato alla piazza biancoverde dal ritiro di Palena. 
Queste le sue parole: "La trattativa? Niente, ho ricevuto la chiamata di Perinetti e non ho esitato nell'accettare una piazza così importante. Due chiacchiere e abbiamo chiuso. Il ritiro? Stancante ma ci serve per affrontare il campionato con la mentalità e le energie giuste". 
Sul ruolo e il dualismo con Varela: "Siamo giocatori a disposizione dell'allenatore. Dobbiamo essere bravi a seguire il mister e quello che ci chiede. Non c'è rivalità, siamo un gruppo coeso, c'è compattezza. Dobbiamo dare il massimo in campo e poi il mister valuterà e farà le scelte migliori per il campionato". 
Sul carattere: "Sono venuto con grande mentalità ed essere più incisivo e cattivo sotto porta ed essere determinante nelle partite, perché giocare in Primavera è una cosa, tra i professionisti un'altra. Giocare in Primavera ti dà anche sicurezza personale, ma la Serie C è differente, affronti professionisti seri, ci vuole professionalità. Non voglio sbilanciarmi, ma posso promettere ai tifosi che suderò la maglia fino alla fine".
Anno della consacrazione? "Sono annate, è difficile dirlo prima, proverò a dimostrarlo".
Sul carattere: "Come dicevo prima,  in Primavera facevo più il ragazzino, ora ho un figlio, una moglie, e bisogna migliorarci. E come dice Rastelli, quel centimetro, quel metri in campo che prima non facevo, ora devo farlo. Questo mi deve far migliorare a livello mentale. Sono piccole cose che magari anche mister Ranieri mi fece capire in una intervista". 
Su Rastelli: "Il mister parla con tutti, ci descrive le giocate, ci indirizza per far male agli avversari. Lo ringrazio per come mi ha accolto e come mi spiega le cose. Il mister ha fatto delle scelte, noi siamo a sua disposizione, ci può mettere dove vuole, noi dobbiamo solo dire sì, daremo tutto e suderemo questa maglia e lotteremo per qualsiasi risultato". 
Tatuaggio del lupo come Mulè: "Lo feci tanti anni fa, se oggi sono qui è stato il destino. Il lupo rappresenta un po' quello che ho passato nella mia vita, essere un capo branco, sia a livello caratteriale che familiare. Il lupo quando va a caccia prende la preda. Nella mia vita ho sbagliato, me lo sono tatuato e ora voglio prendere la mia preda, e ho scelto l'Avellino perché voglio prendere tante prede". 
Sulla stagione: "Ripeto quanto detto. Sono venuto qui perché sono ambizioso e sono affamato. Cercherò di essere concreto al servizio della squadra. Solo facendo così, mettendosi al servizio della squadra, faremo ottime cose. Non mi sbilancio, le parole non servono, servono i fatti e ai tifosi posso promettere i fatti, sudando la maglia, già si sta parlando troppo, io sono abituato a fare i fatti". 
Numero di maglia e idolo: "Avrò il 77, per me è importantissimo, voglio omaggiare questo numero per una persona che è venuta a mancare per me importante. L'idolo? Mi ispiro molto a Cassano. Bisogna essere sempre realisti. Bisogna diventare dei professionisti, calcisticamente per me è un idolo".
Su Andreoletti a Benevento: "Penso sia un ottimo allenatore". 
Sulle difficoltà da ragazzo: "Il mio passato mi ha permesso di sbagliare tante volte, però ho inciso anche sbagliando, ad oggi con l'età giusta, sono cambiato e difficilmente sbaglierò di nuovo. Ora ho una moglie, che mi ha aggiustato la vita, mi ha fatto capire come si sta al mondo come padre, da marito, e non fare sciocchezze in giro. Siamo in attesa di un altro maschio". 


A seguire il video completo

La conferenza di D'Amico
Sezione: Copertina / Data: Ven 21 luglio 2023 alle 12:30
Autore: Marco Costanza
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