Mario Aiello, direttore sportivo dell'Avellino, ha parlato a Prima Tivvù, in una lunga intervista dove si è soffermato sulle scelte di calciomercato, dopo la chiusura del 1° settembre, le scelte fatte, gli obiettivi saltati, tanto altro.
Queste le sue parole: "Dopo la vittoria del campionato, dopo i tanti festeggiamenti, abbiamo iniziato ad incontrarci con la proprietà, soffermandosi anche sulle cose da migliorare e abbiamo cominciato a mettere giù le idee per il nuovo campionato di B. Abbiamo pensato di mantenere la nostra identità, volevamo consolidarci in vari livelli, crescere a livello di proprietà, di struttura, di organigramma. Abbiamo dovuto ridurre drasticamente il numero degli Over, perché dalla C che erano 23, siamo passati a 18 in Serie B, quindi abbiamo fatto un mercato sulla filosofia dei giovani, per valorizzarli e dare una grande risorsa al club".
Centro sportivo, stadio e area medica: "Sono stati fatti investimenti importanti, in particolare quello dell'area medica che è di proprietà del club. Una struttura all'avanguardia, che ci dà tanto e siamo contenti di poter usufruire di questa opportunità. Poi abbiamo ampliato lo staff tecnico, che certamente servirà e abbiamo inserito una figura di capo scouting, che mi sta aiutando, in particolare nel mercato estero".
Sul mercato: "Innanzi tutto dico che per vincere, il calciomercato incide il 33%, l’altro è dovuto alla bravura del mister e dello staff. Posso dire che è stato un mercato molto lungo, avendo raggiunto la promozione ad aprile. Il primo periodo è servito per collocare il brand Avellino ai vari club di Serie A e B, a scuderie di procuratori. Poi abbiamo iniziato ad operare, cercando di confermare il più possibile il gruppo vincente della scorsa stagione, ma per motivi di lista, abbiamo dovuto fare anche delle scelte dolorose in uscita. Quindi abbiamo cercato di portare avanti un gruppo sano, sereno, che è stata la forza della nostra promozione. Poi siamo andati a mettere qualcosa a livello di esperienza e tante operazioni di giovani, vari 2003-04-05, con l'obiettivo di portare valore al club, prendendo giovani di proprietà e non solo prestiti. L'obiettivo è l'assestamento e il consolidamento della categoria".
I numeri del mercato: "Lo chiudiamo con 42 operazioni, 7 rinnovi. 16 operazioni in entrata do cui 10 Under, 6 Over. Dei 10 Under, Kumi e Missori sono gli unici in prestito secco. Poi 4 prestiti con riscatto e altri 4 sono a titolo definitivo. Le uscite sono state 19, 13 Over, collocando 4 giovani in C, da valorizzare. Guardando i numeri, 6 sono state uscite definitive e 7 in prestito. Completo anche che abbiamo abbassato l'età media, abbiamo preso una rosa con l'età di 31 anni, a gennaio siamo scesi a 28, ora siamo a 26".
Le scelte: "Daffara è un giovane di prima fascia, ha fatto parte di realtà importanti e può fare concorrenza a un portiere importante come Iannarilli. Pane è una figura importante anche a livello spogliatoio, avevamo un ottimo rapporto con lui, è un ottimo portiere ed essendo bandiera lo abbiamo potuto inserire in lista senza intaccare il numero degli Under. Marson? Avevamo fatto una scelta, non abbiamo trovato la quadra con alcune società. Lunedì c'era stata una trattativa con il Palermo, saltata perché non c'era la possibilità delle tempistiche per le visite mediche. Lui è un portiere forte, un bravissimo portiere, lavoriamo in allenamento con 4 ottimi portieri".
In difesa: "Cancellotti è stato un protagonista assoluto l'anno scorso in quel ruolo e ci abbiamo ripuntato. Nella fase iniziale avevamo Todisco, che ben si era comportato anche l'anno scorso, poi abbiamo ritenuto opportuno mettere un calciatore con delle esperienze in B, che possa fare da antagonista importante a Cancellotti. Negli ultimi giorni di mercato c'è stata questa opportunità con il Sassuolo con Missori e ci siamo catapultati".
Su Simic: “E’ un calciatore di categoria, ha fatto anche categorie superiori e anche a livello internazionale. E’ un giocatore che ci fa fare un salto importante, è un giocatore esperto, con qualità, che ci sarà molto utile”.
Su Rigione: “Conosce molto bene la categoria, è stato uno dei protagonisti della promozione, ora è fuori, sta recuperando e speriamo che possa tornare presto a darci una grande mano e anche per questo abbiamo deciso di migliorarlo”.
Su Manzi: “E’ una storia particolare, si è trovato qui ad Avellino nel momento in cui la squadra ha cominciato a vincere sempre con Rigione ed Enrici inamovibili, che non sono mai stati squalificati o avuto problemi. Lui ha sofferto questi mesi, ma si è sempre allenato a mille. In ritiro si è presentato alla grande, lo abbiamo valutato bene e abbiamo ritenuto che poteva far parte del parco difensori. Quindi lo abbiamo messo in concorrenza con Enrici”.
Enrici-Fontanarosa: “Enrici è stato uno dei migliori difensori della C l’anno scorso e sicuramente è un nostro punto importante anche per la B. Fontanarosa? Abbiamo ritenuto che potesse giocarsela con un altro giovane come Enrici. In Serie C avevamo delle gerarchie che si erano create, ora si sono azzerate. In questo momento Manzi e Simic stavano meglio e a Modena si è scelto questa coppia”.
Sulla fascia sinistra: “Cagnano è quel giocatore “rotto” che avevamo preso a gennaio. Si è dimostrato un innesto fondamentale. Nel ritiro ha avuto qualche problema, il mister lo ha messo subito dentro a Modena dopo la squalifica a Frosinone. Inizia il quinto anno di B quindi sa cosa sia questa categoria. Dietro di lui abbiamo due giovani importanti, uno Milani. E’ arrivato a titolo definitivo, ha un motore importante e speriamo che possa sempre più crescere. Con Lazio ha fatto una partita straordinaria, poi con il Cerignola ha avuto qualche problemino, ma poi ha sempre fatto bene. Infine parliamo di Marchisano, un giocatore duttile, rientra nelle categorie di acquisti prospettici, avrà tutto il tempo per mettersi in evidenza”.
Un altro difensore: “In questa fase no, abbiamo deciso di puntare anche su chi era già all’interno della rosa. Eventualmente se ci sarà qualche defezione ci sarà il mercato di gennaio dove intervenire”.
Su Besaggio: “Volevano fare un paio di elementi di esperienza per ogni reparto. Avendo in mediana già Palmiero, Sounas e Armellino, abbiamo colto l’opportunità di Besaggio, un 2002 importante reduce da stagioni in B, che ha qualità, è un investimento importante e porta chiaramente beneficio al club".
Su Armellino: “Con Armellino vale lo stesso discorso di Rigione, non ha avuto un grosso minutaggio ma quando ha subentrato ha dato tanto, presente nella vittoria a Catania che ha determinato il campionato. E’ un giocatore universale che sicuramente dirà la sua”.
Su Gyabuaa: “Possiamo chiarire alcuni passaggi. Lo volevamo già prendere a gennaio, poi capimmo che l’Atalanta non lo cedeva e abbiamo desistito. Lo abbiamo preso ora, ha caratteristiche alla De Cristofaro, un giocatore di interdizione. Abbiamo puntato su di lui, ha caratteristiche che possono ben integrarsi con gli altri giocatori della mediana. Non è al 100% della forma, per cui nelle gerarchie iniziali ha perso qualche posto. Ma parlare di uscite dopo poche settimane mi sembra assurdo, ci abbiamo puntato, lo aspettiamo, deve tornare al top. Non è mai stato messo in uscita, anche se sono arrivate richieste concrete dalla B quindi fa capire che la scelta fatta è quella giusta”.
Palmiero-Palumbo-Sounas: “In maniera rapida c’è poco da dire, Palmiero lo aspettiamo. Palumbo, per noi è il play che si gioca il posto con Palmiero, ha caratteristiche diverse da Luca, lo aspettiamo ad un livello ancora più alto. Sta migliorando, lotta, sarà importante. Sounas è un giocatore polivalente, ha un baricentro basso, forza, può ricoprire più ruoli”.
Su Kumi: “Lui ha anche una grossa capacità di inserimento, ma è un giocatore bravo anche a livello fisico e nei contrasti. Deve migliorare nella fase di mantenimento della posizione”.
La trequarti: “Partiamo da Panico. Abbiamo deciso di farlo rimanere perché un giocatore polivalente, può giocare sulla trequarti, seconda punta, esterno, questa duttilità ci ha fatto propendere per la conferma. Poi esistono le gerarchie, vedremo se riuscirà a imporsi e a trovare il suo spazio”.
Su Insigne: “Sui valori tecnici non si discute. E’ un giocatore che ha voluto venire a tutti i costi qui e quando un giocatore con queste qualità, trasmette tanta voglia, era una opportunità che non poteva sfuggirci”.
Su Russo: “E’ un giocatore importante, è un giocatore che può fare bene la B, due anni fa veniva dalla rottura del crociato, ora sta alzando il suo livello, tornando a quello visto qualche stagione fa, abbiamo visto che è stato decisivo come i gol col il Potenza e a Potenza contro il Sorrento”.
Su D’Andrea: “Un Under importante, ha giocato in A, da due anni era in B, è un giocatore che può farci fare il salto di qualità, anche a Frosinone è entrato bene. Ha qualità tecniche importanti e di motore. In un medio periodo rientrerà e speriamo che possa darci una grande mano”.
Ora l’attacco, si parte da Favilli, l’infortunio, come si agirà: “E’ un giocatore che è un valore assoluto, poteva fare la Serie A senza gli infortuni. Prima di prenderlo, ovviamente abbiamo fatto delle valutazioni. Abbiamo puntato su di lui, alla luce degli infortuni passati, abbiamo fatto visite approfondite a Villa Stuart. Poi lui ha fatto tutto il ritiro e le amichevoli senza problemi, ha giocato con la Lazio, nella partita a Montella con il Picerno. Purtroppo passando ad Atripalda, nell’ennesimo cambio di campo, ha avuto qualche problema, come Campanile, Frascatore, Rigione, lo stesso Tutino. Hanno avuto problemi di tipo tendineo. I tempi di recupero per questo infortunio tendineo era tra i 30 e 40 giorni, abbiamo quindi deciso di risolvere questo problema al tallone, che si porta dietro da 4-5 anni, allungando i tempi di recupero di ulteriori 30 giorni ma ritrovandoci poi un ragazzo pronto e senza più acciacchi, un giocatore integro, che può mostrare le sue qualità. Penso che uscirà fuori lista per questo primo periodo, ma da qui a gennaio si può fare un movimento, quindi quando sarà pronto, ci auguriamo per novembre, faremo delle valutazioni di un nuovo innesto”.
Su Tutino: “Lo abbiamo preservato, aveva una condizione non ottimale e abbiano pensato di non forzarlo, farlo recuperare per la sosta, e posso dire che per la prossima gara ci sarà al 100%. E’ carichissimo, sono certo che ci darà una grossa mano”.
Su Biasci: “Acquisto non preventivato, è stata l’unica variante che abbiamo avuto nel nostro mercato, legato a quelle che erano le scelte iniziali. Purtroppo l’infortunio di Favilli ci ha imposto di fare questo ingresso, un giocatore consolidato per la categoria e ci darà una grande mano. E’ duttile, ha qualità eccelse, può giocare da seconda punta o addirittura anche sulla trequarti”.
Lescano è stato vicino alla Salenitana? “Non era un giocatore in uscita, abbiamo fatto delle valutazioni precise con Biancolino. Abbiamo deciso di puntare su lui e Patierno, i due attaccanti protagonisti della promozione. Si è trovato subito catapultato a sorreggere tutto l’attacco, ha fatto lavoro sporco, crescerà sotto l’aspetto della gestione palla. E’ vero, un club si è interessato a lui, non esistono giocatori inamovibili, quindi per offerte irrinunciabili tutti i giocatori partono. Questa offerta non è mai arrivata, quindi siamo ben felici di avere Lescano qui ad Avellino”.
Frizioni Aiello-Biancolino: “Con il mister lavoro insieme da due anni e mezzo, noi litighiamo su tutto ogni giorno, abbiamo sempre dei punti su cui vedere una cosa in maniera diversa, ma è anche giusto. Ci diciamo ognuno la nostra, abbiamo un rapporto schietto e leale, abbiamo costruito tutto insieme, rapporto stupendo, spero di avere rapporti sempre così in carriera con ogni allenatore, sarebbe fantastico”.
Biancolino voleva altri innesti all’ultimo giorno di mercato? “No, dopo Modena non ha parlato lui perché eravamo a 24 ore dalla chiusura del mercato e magari poteva essere utile la presenza del direttore par parlare di alcuni temi e chiarire alcune cose, per quello ho parlato io. Ovviamente un allenatore ha sempre piacere se gli migliorano un organico. Non essendoci state richieste di uscita per i giocatori che avevamo in lista, non ci siamo adoperati. Siamo contenti per quello che è la rosa in questo momento”.
Come valuta il mercato: “Ci siamo mossi molto prima, in tempi molto utili in funzione del ritiro. Siamo ben contenti di aver chiuso molto prima determinati elementi perché ce lo ritroveremo in seguito”.
Il mercato delle uscite: “E’ stato il lavoro più grosso fatto ed è quello di cui vado più fiero. Non era per nulla facile, era un mercato abbastanza bloccato. Alcuni giocatori in uscita avendo vinto il campionato, avevano le ambizioni o di trovare una squadra di B o quanto meno un club di C che lottasse per la vittoria del campionato. Purtroppo questo non si è verificato per tutti, alcuni hanno dovuto accontentarsi di piazze minori. Abbiamo chiuso con 19 uscite, la ventesima è Redan che sta per essere completata. Resta fuori lista solo Sonny D’Angelo, con lui faremo un discorso di risoluzione consensuale o valutiamo se ha il desiderio o la voglia di provare qualche esperienza all’esterno dove il mercato è ancora aperto. Altrimenti resterà qui, lo faremo sentire a casa come fatto fino ad ora, purtroppo è fuori lista, non rientra nel progetto e bisogna accettarlo”.
Le buonuscite: “Era una cosa che purtroppo è anche normale. Do alcuni numeri, se in Serie C avevamo un monte ingaggi da 10, in Serie B arriva a 13-14 in automatico, per il solo fatto dei bonus promozioni sui contratti. Nella media siamo riusciti a mantenerci in quel gap che c’era tra ingaggio di B e ingaggio di C. Ci abbiamo rimesso il gap del passaggio tra la B e la C che ho appena spiegato”.
Parole sul campo, le prime due giornate di B: “Il nostro è un percorso partito da luglio, anche con amichevoli di prestigio. Con la Lazio e il Picerno abbiamo visto una squadra a ottimi livelli. Poi chiaramente l’impatto con la B è differente. L’ano scorso anche un pareggio era visto come una sconfitta, quest’anno cambia, bisogna analizzare che non partiamo come gli anni scorso per ammazzare il campionato ma fare punti per salvarci. Con il Frosinone si, abbiamo avuto un approccio con la categoria sbagliato, come ritmo, come intensità, ma è durato un quarto d’ora, 20 minuti. Poi ci siamo ristabiliti, rientrando nella partita, dando una risposta, in termini di crescita. A Modena lo abbiamo confermato, siamo stati in partita fin da subito, siamo una squadra che deve provare a fare il suo gioco, per un percorso importante”.
Messaggio ai tifosi: “Ci può stare la critica, umori non ottimali al momento. Per me il calcio è della gente, noi siamo degli attori che rappresentano i tifosi. Ogni cosa che dicono è giustificata nei limiti degli insulti e del rispetto. Chiediamo unione di intenti, cosa che c’è stata l’anno scorso. Occorre un equilibrio diverso, avremo un andamento altalenante di risultati rispetto a un anno fa e chiediamo pazienza e supporto. Sarà un anno di assestamento, che porterà a momenti difficili come Frosinone o a punti importanti come a Modena, dove si è vista compattezza, determinazione, lotta”.
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