Al triplice fischio del calciomercato estivo l'Avellino si ritrovava con un attacco degno di una squadra da cadetteria. Luigi Castaldo, spostatosi da Nocerina all'Irpinia dopo un'annata in B, era la perla del reparto offensivo di Massimo Rastelli, insieme con Raffaele Biancolino: il Pitone, anch'egli spostatosi di pochi chilometri da Salerno ad Avellino, veniva da una stagione da protagonista in Serie D, con la maglia dell'oramai defunto Salerno Calcio. Un bomber di categoria, chiamato a vincere la sfida della Prima Divisione, seppur partendo dalla panchina.

Da non dimenticare, però, anche De Angelis, confermato dopo la buona annata scorsa, Catania e Lasagna: se quest'ultimo, però, è oramai diventato un ectoplasma e a fine mercato era pronto a lasciare la barca, Catania è forse l'unico che sta dimostrando di essere l'uomo in più, la chiave della fase offensiva. 

Le reti, per ora, arrivano solo da calcio da fermo: quattro rigori e due punizioni indirette. Su azione i goal, entrambi di Castaldo, sono arrivati contro Paganese e Barletta: non proprio uno score d'altri tempi. Con un attacco così è ora di segnare e di non far rimpiangere più Zigoni e Thiam. 

Sezione: Copertina / Data: Lun 22 ottobre 2012 alle 09:53
Autore: Mario Petillo
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