Mentre la nuova SSD Avellino prende lentamente forma e si prepara ad affrontare il campionato di D (augurandosi di ricevere a inizio settembre notizie ancor piu' positive, ovvero il ripescaggio in C), non si è ancora dato per vinto Walter Taccone, che spera ancora in un'ammissione del "suo" Avellino. Sì perché il caso può dirsi piu' unico che raro, con due squadre della stessa città contemporaneamente in vita, non essendo fallita la US Avellino 1912, ma avendo ricevuto solo il diniego, per la famosa mancanza di garanzia fideiussoria, alla serie B. Automaticamente, mancando l'iscrizione al campionato, sono stati svincolati tutti i tesserati, dirigenti compresi, e il sindaco Ciampi ha dato vita a un bando dal quale è risultata vincitrice la cordata di De Cesare, che ha creato la suddetta SSD Avellino, ammessa al campionato di D come "paracadute" per la mancata iscrizione in B. Ma qui vi è la prima "forzatura": ciò avviene in caso di fallimento facendo valere il nome della squadra, piu' che la matricola che ormai è sparita, ma in questo caso la matricola della società che era iscritta in B è ancora in vita, aspetta solo di capire in che campionato potersi iscrivere.

E a tal proposito, Taccone come noto ha fatto ricorso anche al Tar per far valere le proprie ragioni: avendo pagato gli stipendi, avendo effettuato la ricapitalizzazione, avendo adempiuto a tutti i doveri per iscrivere la squadra al campionato, ancora non si rassegna all'esclusione per una fideiussione ritenuta non valida per i motivi che sono stati ampiamente spiegati fin qui, e proverà a far valere le proprie ragioni al grado piu' alto di giudizio. Anche a costo di proseguire la propria battaglia legale al Consiglio di Stato e, in ultimo, al Tas di Losanna. Al contempo, il 10 agosto scorso come già riportato, ha fatto domanda di ammissione alla Serie C. La Lega Pro non ha ancora risposto perché si trova davanti un caso unico, non essendo mai accaduto che una società venisse esclusa dal campionato per una fideiussione e facesse domanda di ammissione alla C. Il Tar nella prima sentenza di era espresso sulla sospensiva del giudizio Figc, mentre il 13 settembre, riunito in collegio, si esprimerà definitivamente sulla richiesta dell'US Avellino all'iscrizione in serie B. Ipotesi piu' che remota, essendo stata bocciata in tutte le sedi e non avendo neanche un organico per partecipare alla B, ma legalmente ancora possibile. 

In caso di vittoria il 13 settembre si potrebbe assistere anche a un allargamento della B per far posto all'Avellino (ipotesi, lo ripetiamo, al momento altamente improbabile), in caso di nuova bocciatura (ben piu' concreta) Taccone potrebbe proseguire la propria battaglia al Consiglio di Stato, che si riunirà a inizio ottobre, e infine al Tas di Losanna. In caso di vittoria successiva, non potrebbe chiaramente piu' avere accesso ai campionati ma richiedere un rimborso danni alla Figc per una cifra vicina ai 20 milioni di euro.

A questo punto, da quanto abbiamo ricostruito, la Figc per non rischiare la suddetta richiesta di rimborso danni, potrebbe far valere il principio di autotutela, giuridicamente parlando, e in base a questo accettare la richiesta di ammissione alla C. In tal caso si avrebbero due squadre cittadine, la US Avellino 1912 (che peraltro dopo aver restituito il logo dovrebbe modificare anche la propria denominazione correlata) iscritta alla C, e la SSD iscritta alla D. Anche perché un posto vacante in C sembra effettivamente esserci, e per il principio di cui sopra potrebbe avere piu' chance di occuparlo la squadra esclusa per vizio di forma che ancora attende tutti i gradi di giudizio, piuttosto che una di nuova formazione, senza uno storico pregresso, già ammessa in D.

Con quale squadra e quale struttura potrebbe partecipare ora a un campionato la vecchia US Avellino non si sa, ma il rischio di un caos ancor piu' grande che coinvolga Avellino, la Leg Pro e la Serie D è ancora possibile.

Sezione: Copertina / Data: Ven 24 agosto 2018 alle 17:45
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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