Il portale Sportinak.sk ha intervistato l'ormai ex biancoverde Richard Lasik, ripercorrendo la sua carriera e parlando del brutto infortunio che lo ha tenuto fermo fino a ora, fino ad arrivare all'esclusione dell'Avellino dal campionato. "Ho quasi recuperato, mi manca un mese e mezzo e ci sono. Il trattamento è stato impegnativo perché dopo sei mesi dalla prima operazione hanno scoperto che invece era pseudoartrosi e che dovevo ricominciare. Fortunatamente, la seconda operazione è stata ben eseguita e miglioro ogni giorno. Il periodo dell'infortunio è stato duro, per nove mesi non ho vissuto, non potevo fare quello che mi piaceva, ringrazio la mia famiglia per essermi stata vicina".

Poi si passa a parlare del secondo 'trauma': la mancata iscrizione dell'Avellino al campionato. "La situazione nel club era nota da tempo. Ma nessuno pensava che la situazione fosse così seria. Pensavamo tutti ogni giorno che sarebbe andato tutto bene. E invece... Cosa è successo? Tutte le squadre devono soddisfare una serie di condizioni prima dell'inizio della stagione. Uno di questi è che i club devono avere un'assicurazione valida in modo che se un club ha problemi durante la stagione, i giocatori saranno pagati per i tre mesi successivi. È una garanzia per i giocatori. Anche se l'Avellino ha sottoscritto la polizza assicurativa, purtroppo lo ha fatto con una compagnia rumena che non è stata approvata e alla fine si è rivelata falsa. Il club ha acquisito lo status di squadra amatoriale e tutti i giocatori sono stati automaticamente liberati. Il contratto smette di essere valido nel momento stesso: al momento ho ancora due pagamenti e un bonus arretrati.

Ma non rimpiango il trasferimento ad Avellino. È stata una bella esperienza, sono solo un po' dispiaciuto per come è finita. Ma questa è la vita, deve essere vissuta in tutte le sue sfaccettature. 

I tifosi ovviamente erano molto arrabbiati. Avellino è un ambiente molto caldo e la gente vive letteralmente di. Se fossi il presidente del club, probabilmente non andrei in strada. 

Il futuro? Non escludo la possibilità di tornare in Slovacchia. Non sono molto nella situazione di poter scegliere perché non ho giocato per molto tempo. Ma preferisco i paesi stranieri".

Sezione: Copertina / Data: Dom 26 agosto 2018 alle 22:55
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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