L’Avellino c’è! Una risposta alle critiche, alle preoccupazioni, alla pericolosa debacle di Terni. Nella partita più importante, quella decisiva per blindare il secondo posto, si è visto il vero Avellino. Non quello di Terni, non quello di Bari, ma l’Avellino che nel girone di ritorno ha stupito tutti risalendo fino al secondo posto, che ora davvero è a un passo. E non lo diciamo soltanto per la vittoria, arrivata a sei minuti dal termine con un gol di Fella, ma per come ha condotto l’intera gara. Una gara da veri lupi, sempre attenta, concentrata, senza sbavature se non minime; anche senza il gol di Fella l’Avellino avrebbe probabilmente portato a casa il risultato minimo, ma comunque utile, ovvero il pareggio. Invece, come spesso accade in queste partite, l’ha decisa un episodio, che manda in Paradiso i Lupi e fa recriminare il Bari. Sarebbe potuta finire con qualunque risultato, bisogna essere onesti, perché la partita è rimasta in equilibrio e aperta fino alla fine, solo un episodio appunto poteva sbloccarla, e la bilancia è caduta dalla parte biancoverde.
Una risposta anche da playoff: dopo la doppia sconfitta contro la Ternana, la pesante debacle dell’andata a Bari e la sconfitta interna contro il Catanzaro (poi riscattata però dalla vittoria in terra calabrese) sembrava che l’Avellino avesse un problema con gli scontri d’alta classifica, pericolosissimo in vista dei playoff. Invece stavolta ha dimostrato che, nelle partite che contano, l’Avellino c’è. Una prova di grande maturità da parte di un gruppo che ora non può che acquisire ancora più fiducia e morale da questa sorte di spareggio per il secondo posto.
E’ stata una partita a scacchi, condita da tante, tantissime scamarucce e diversi scontri accesi, ma non poteva essere altrimenti vista la posta in palio. Braglia deve aver catechizzato a dovere i suoi perché la difesa non ha concesso quasi nulla, con l’intera squadra che ha badato innanzitutto a difendere la porta. Senza poi disdegnare qualche sortita offensiva con le folate di Tito, Bernardotto, Ciancio. Una menzione a parte merita Carriero: è stato il vero ago della bilancia del centrocampo, quel lottatore che tanto era mancato nelle ultime settimane e che ha fatto da vero collante tra i reparti. Era ovunque: a dare una mano in difesa, a cucire a centrocampo, a creare il break per la transizione offensiva. Una prestazione monumentale e un temperamento che ha sicuramente infiammato i tanti tifosi incollati agli schermi. Anche senza il gol, quindi, non avremmo potuto che descrivere una partita interpretata nella maniera giusta dall’Avellino, condotta come doveva essere condotta: che poi sia arrivata la ciliegina sulla torta finale non fa che rendere più tranquillo il finale di stagione, in attesa dei playoff.
Il secondo posto non è ancora matematico, certo, ma numeri alla mano ora l’Avellino a tre turni dalla fine ha 7 punti di vantaggio sul Bari e 8 sul Catanzaro che però dovrà recuperare il 21 aprile la partita contro la Juve Stabia che non sarà giocata domani per Coronavirus. Una distanza minima potenziale quindi dai calabresi di 5 punti a tre partite dalla fine, vuol dire che nelle prossime tre ai Lupi basteranno 5 punti per rendere incolmabile la distanza. Avellino atteso sabato a Vibo Valentina, sette giorni dopo in casa contro il Teramo e l’ultima a Cava con l’avversario che sarà già retrocesso. C’è da essere ottimisti, non soltanto per il secondo posto ormai vicinissimo ma perché l’Avellino si è finalmente ritrovato, pronto a recitare un ruolo da protagonista (oltre che in una posizione privilegiata) nei playoff promozione.
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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