Diciamo la verità, la favola Avellino aveva illuso un po' tutti, noi in primis che dopo lo straordinario girone di andata avevamo realmente cominciato a credere che la doppia promozione dopo quella dello scorso anno, quella più bella e suggestiva, in serie A, fosse realmente alla portata. A confermare tali sensazioni anche il gioco espresso finora nel girone di ritorno, nonostante gli scarsi risultati (anche per sfortuna o errori arbitrali, diciamo la verità) e la vittoria di Empoli. Ma volendo essere cinici e analizzare con i freddi numeri il girone di ritorno dei Lupi, dobbiamo ammettere che sono stati raccolti solo 7 punti in 9 partite e non è ancora arrivata una vittoria in casa, proprio in quel Partenio che nel girone di andata era stato un vero e proprio fortino dal quale quasi nessuno è riuscito a portare via punti.

Ma si sa che il campionato di B è duro, lungo e particolare, e i veri valori vengono fuori alla lunga. Squadre come Siena (che senza la penalizzazione sarebbe lanciatissimo al secondo posto), Pescara, Cesena, costruite per un campionato di vertice stanno scalando le posizioni e in questo girone di ritorno stiamo vedendo i veri valori in campo. Difficile pensare che una squadra costruita per salvarsi possa competere con corazzate create con ben altri budget ed altri risultati; il calcio però è una scienza inesatta e i miracoli possono sempre avvenire. Magari l'Avellino centrerà anche i playoff, ma guai a far musi lunghi o imprecare contro la dirigenza se si resterà in B. Sfido chiunque ad ammettere che non avrebbe messo la firma a inizio campionato per trovarsi a un passo dalla salvezza già a metà girone di ritorno, in lotta per i playoff.

Penso che Rastelli abbia sintetizzato perfettamente il momento nel dopopartita a Sky: "Nel girone di andata siamo andati come una Ferrari, ora gli avversari ci conoscono e ci affrontano diversamente, e stiamo andando alla nostra velocità, quella di una matricola che deve salvarsi". Parole che sposo in pieno, come sposo l'analisi dei tanti punti persi per sfortuna o errori arbitrali (un altro macroscopico ieri sera sulla punizione da cui è nato il gol di Rosina). Certo, l'amaro in bocca resta come resta dopo la partita col Siena perché con una vittoria si poteva tornare lassù. Ma accontentiamoci delle tante gioie che questi ragazzi ci stanno regalando, e a fine campionato vedremo dove saremo arrivati. Comunque vada, resterà un'annata da incorniciare e dovremo solo ringraziare tutti, dal presidente al ds, dai calciatori al massaggiatore, per l'annata che stanno conducendo. Come recitava Chiambretti qualche anno fa, comunque vada sarà un successo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 22 marzo 2014 alle 00:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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