E' un esordio dolce quello dell'Avellino nel campionato di B 2017/18, il quinto consecutivo. Un esordio duro, sofferto perché nel primo tempo il Brescia ha fatto paura ed ha chiuso la frazione in vantaggio, ma dolce perché in rimonta, e quindi con un crescendo di emozioni, l'Avellino è riuscito a ribaltare il risultato e vincere. Bravo Novellino a comprendere le difficoltà di Moretti e inserire un calciatore più rapido come Camarà, che ha vivacizzato il gioco sulla fascia, così come è stato bravo a capire che lì davanti Morosini dietro Ardemagni creava troppi pochi pericoli, meglio allora passare al 4-4-2 affidandosi alle certezze di Castaldo. E' pur vero che Gigi ha sbagliato un rigore sullo 0-1 che avrebbe tagliato le gambe a chiunque, ma si è fatto perdonare segnando il gol della vittoria su ottimo assist di Camarà. Un esordio da 3 punti che dà tanto entusiasmo all'ambiente, ma occhio ora ai facili voli pindarici. Ascoltando i commenti di alcuni tifosi nel dopo partita, ho sentito parlare troppo facilmente di obiettivi altisonanti, di sogni, di traguardi prestigiosi. Calma, calma, calma. Siamo solo alla prima partita e ricordiamo che fino a dieci minuti dalla fine si rischiava di non andare oltre il pari.

Ricordiamo che nel primo tempo il Brescia ha impegnato Lezzerini più di quanto l'Avellino abbia fatto con il collega bresciano, che l'Avellino ha gettato al vento l'occasione di riaprirla prima fallendo un rigore e che a spianare la strada ha contribuito l'espulsione di Ndoj. L'Avellino ha infatti cominciato a giocare meglio solo in vantaggio di un uomo. E' stata una partita fatta di episodi, Boscaglia mastica amaro perché è giusto dire che la sua squadra in undici contro undici avrebbe meritato di uscire almeno con un punto, non sarebbe giusto dire che l'Avellino ha giocato meglio tutta la partita, è giusto dire che gli episodi hanno girato a favore stavolta. Ma è anche giusto dire che l'Avellino ha mostrato un carattere enorme, che ci ha creduto fino alla fine e che non si è abbattuto dopo il rigore sbagliato ma ha continuato a martellare e cercare la vittoria. 

Sintetizzando, quindi, si può dire che mentalmente e caratterialmente Novellino ha già trasmesso quella cattiveria e quella voglia di vincere che tante volte l'anno scorso abbiamo elogiato; tatticamente c'è ancora da lavorare, perché lo schieramento del primo tempo non avrebbe portato lontanto se il tecnico non fosse intervenuto nella ripresa correggendo le mosse. E' anche normale, siamo alla prima di campionato e in prima estate, ma è giusto guardare il bicchiere mezzo pieno. L'Avellino parte con tre punti in saccoccia, e sabato prossima va a Cremona per il primo test in trasferta stagionale, in cerca di conferme non solo caratteriali ma anche di gioco.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 27 agosto 2017 alle 00:13
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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