A SportChannel ha parlato Raffaele Biancolino, che si è concentrato su Errico e sugli attaccanti dell'Avellino: "Il ritorno in campo è difficile, ti ricordi sempre l'infortunio e qualche fastidio ti rimane. Sta a lui mettere tutto da parte, perché è più un fattore mentale che fisico. L'allenatore più che farlo sentire, di inserirlo in gruppo non può fare, poi sta a lui darsi quella spinta in più. Bernardotto? E' un buon giocatore, fa tanto movimento e si sacrifica. Gli ho dato qualche consiglio, è arrivato il momento di dare qualcosa in più in termini di gol, deve pensare a segnare qualche gol in più. La squadra viene prima di tutto, ma individualmente deve fare di più. Maniero? La carriera che ha fatto parla per lui, ma ad oggi, all'Avellino, non ha fatto vedere tutte le sue qualità. 

Braglia quando parla lo fa per spronarti. Mi ricordo a Chieti, segnai un gol e poi chiesi il cambio. Lui nello spogliatoio mi disse 'La prossima volta che mi chiedi di uscire entro in campo e ti ammazzo. Devi uscire dal campo solo sei sei stremato'. Il mio ritorno ad Avellino da Venezia era dovuto all'ambiente, perché io a Venezia stavo in B ed ero il capitano. Grande società, ma l'ambiente è timido, mi mancava la contestazione, al massimo ti chiamavano farabutto e mascalzone. Non stavo a mio agio, mi mancava l'adrenalina del pubblico, la spinta durante gli allenamenti".

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mar 26 gennaio 2021 alle 12:20
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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