In una lunga intervista a Gianlucadimarzio.com Beppe Mascara si racconta e riavvolge il nastro della sua carriera, passando anche dall'esperienza irpina. "Quando ero piccolo non esistevano tutte le società professionistiche e i centri sportivi che ci sono oggi. Facevo parte di una parrocchia a Comiso, andavo lì con i miei compagni di scuola e formammo una squadra che mi permise di fare lì tutte le trafile del settore giovanile. Poi nel ‘97 arrivò la prima opportunità in C1 con la Battipagliese, durata tre anni. Quando la mia vera prima società fallì ebbi la fortuna, tramite il mio procuratore, di firmare un triennale con la Salernitana, con cui ho esordito anche in Serie B, poi segnai 19 reti in C1 ad Avellino. Questo mi consentì di vestire la maglia del Genoa di Dalla Costa poi divenuto quello di Preziosi. Sia con l’Avellino che con la Salernitana giocai diverse volte in Coppa Italia contro il Catania, che imparò ad apprezzarmi e non appena i Gaucci ne ebbero l’occasione fecero di tutto per prendermi".

E poi via via con la carriera, la promozione in A con il Catania, le salvezze, e la chiamata in Nazionale. Poi, a 32 anni, la chiamata del Napoli. "Ero in scadenza di contratto con il Catania, eravamo distanti, avevo 33 anni e mi sentivo di fare qualcosa di importante per me stesso. Giocare in Europa League ed esordire in Champions è stato qualcosa di emozionante, ho giocato contro i più forti d’Europa: Bayer Monaco, Villarreal, Manchester City".

Oggi Mascara è anche un imprenditore, ha aperto un locale a Catania che gestisce lui e tra un impegno e un altro non dimentica la sua passione per il calcio, alla quale da ex attaccante adesso si avvicina provando a fare l’allenatore. L’ha già fatto nelle giovanili del Catania, ma anche a Giarre e San Cataldo in Serie D.

Sezione: Ex biancoverdi / Data: Mer 06 marzo 2019 alle 16:19
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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