Che fosse un giocatore fragile lo diceva la storia recente della carriera di Andrea Favilli, eppure l'Avellino ha deciso di investire su di lui sperando nella stagione del riscatto e di una ritrovata forma fisica. Invece, il 9 agosto scorso, il nuovo infortunio, lo stop e oggi la notizia dell'operazione per resezione ossea calcaneare. Si è scoperto, leggendo il comunicato dell'US Avellino, che il calciatore soffriva del Morbo di Haglund e quindi compensava il dolore con una corsa scomposta che avrebbe potuto causare anche altri problemi. Ma cos'è il Morbo di Haglund? Il web ci viene in soccorso spiegando che "Il morbo di Haglund, o "tallone di Haglund", è una patologia del retropiede causata da una prominenza ossea posteriore del calcagno, detta esostosi. Questa deformità causa attrito e irritazione con i tessuti molli circostanti, come la borsa retrocalcaneare e il tendine d'Achille, portando a dolore, infiammazione e talvolta borsite. La patologia colpisce spesso gli atleti e può essere favorita da fattori genetici o dall'uso di calzature inadeguate." 

Da qui appunto la decisione di operare questa prominenza ossea, operazione andata a buon fine. Ora però ci saranno lunghi tempi di recupero. Innanzitutto il piede dovrà restare ingessato e immobile per circa 2-4 settimane; dopo la rimozione del tutore si può tornare gradualmente alle attività quotidiane, attività che può richiedere da 1 a 2 mesi. Il ritorno alle attività sportive ad alto impatto richiede più tempo, spesso da 6 mesi a un anno, per recuperare la piena forza e mobilità. 

Insomma stagione che potrebbe partire solo in inverno, se va bene, per Favilli all'Avellino, quello che stupisce è che ci si accorga solo ora, dopo gli infortuni passati, che il calciatore soffre del suddetto morbo. Un giocatore che, rileggendo la storia degli infortuni, ha trascorso buona parte della sua carriera fermo ai box o in terapia, ingaggiato per 400 mila euro a stagione e che si è fermato nuovamente, ancor prima di iniziare il campionato. I test fisici propedeutici alla firma, conoscendo appunto la storia clinica del calciatore, non avrebbero potuto approfondire questo male e magari predisporre ulteriori test prima dell'ingaggio?

Di fatto l'Avellino si trova ora con un attaccante in meno in rosa, un reparto sicuramente ben assortito, ma dati i recenti problemi fisici che affliggono anche Patierno, non è escluso che l'Avellino decida di tornare sul mercato in questo reparto nell'ultima settimana di trattative. E magari trovare un accordo diverso con un calciatore che non ha praticamente iniziato la stagione con l'Avellino: esclusione dalla rosa, riduzione dell'ingaggio o risoluzione anticipata le possibili contromosse.

Sezione: Focus / Data: Mar 26 agosto 2025 alle 16:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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