L'Avellino non riesce a dare continuità alle vittorie interne, pareggiando anche sul campo del fanalino di coda, la Fidelis Andria. Una partita pessima dei lupi, senza ardore, senza determinazione e anche senza furbizia ed esperienza, una volta passati in vantaggio. Un pareggio che vede ulteriormente scappare le rivali più importanti. Il Bari è ora a 23 punti, a +11 sui lupi fermi a 12, il Catanzaro secondo è a +5.

Se l'obiettivo sbandierato era quello di migliorare la scorsa stagione, a metà ottobre si rischia di dover programmare di nuovo tutto e pensare di nuovo ad un ottimo piazzamento per i playoff. Se l'anno scorso era accattabile, quest'anno la piazza ribolle di rabbia.

Una squadra che non ha un'idea di gioco, crea pochissimo e ovviamente segna con il lumicino. Per i lupi 6 gol fatti, peggior attacco, insieme alla Vibonese, del girone. Nessun gol su azione. Unico attaccante a segno è stato Gagliano, poi il nulla. Certo, tanti infortuni, problemi fisici, difficoltà che hanno impedito al tecnico di lavorare con costanza.

Ma obiettivamente, i problemi sono altri. La squadra è senza idee, senza un gioco e soprattutto, senza risultati. Giocatori irriconoscibili, che giocano anche senza cattiveria. Allora, la domanda, è dove si vuole arrivare?

Braglia cerca la scintilla, in allenamento, in settimana, vede una squadra viva, che si impegna e che fa bene, che però la domenica non raccoglie quello su cui lavora. Ma le colpe di chi sono? Una squadra costruita male, che non riesce ad ingranare la marcia e trovare la giusta continuità.

Che la scintilla che cerca Braglia possa essere il suo avvicendamento sulla panchina biancoverde? Probabilmente sì. Se i risultati continuano ad essere questi, la società dovrà fare delle scelte, per far scattare qualcosa. Probabilmente il turno infrasettimanale consente al tecnico e alla squadra altre due partite di prova. Poi si dovrà decidere il da farsi.

A Catania, Braglia si aspetta risposte importanti, come se le aspettano tutti i tifosi. Il "Massimino" è un campo tabù, dove i lupi non vincono da più di 80 anni, dal 1948. E questo Avellino visto oggi, questo Avellino che non vince fuori casa da marzo partita di Catanzaro, riuscirà davvero ad infrangere questo tabù clamoroso e ad accendere quella scintilla che chiede Braglia e i tifosi? Nel calcio tutto può accadere, noi ce lo auguriamo, ma i lupi visti fino ad oggi, sono davvero poca roba.
Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 ottobre 2021 alle 18:08
Autore: Marco Costanza
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