Missione compiuta! L’Avellino riesce nell’impresa di andare alla sosta in vantaggio di 4 punti sul Bari, approfittando del nuovo passo falso dei Galletti, che a Catania si fanno rimontare sul pari e per poco non perdono la partita al 93’ (rigore sbagliato dagli etnei). Fa invece il suo dovere l’Avellino a Caserta facendo sembrare anche troppo facile il successo, costruito nel primo tempo quasi senza sforzo, e conservato nella ripresa senza correre pericoli. Anzi, il risultato sarebbe potuto essere anche più rotondo se gli attaccanti non avessero dilapidato almeno 3 nette occasioni da rete: Bernardotto dopo appena 30 secondi, contropiede 4 contro 2 sfumato in chiusura di prima frazione e l’occasione mangiata da Maniero nel finale di gara. Ora l’Avellino domenica prossima potrà ricaricare le pile certo di non poter subire il controsorpasso nel frattempo, anzi spera che il derby contro il Foggia che attende il Bari possa portare ulteriori buone notizie.

Una vittoria, si diceva, sembrata quasi troppo semplice, arrivata sull’inerzia delle ultime domeniche, come se l’Avellino non avesse mai smesso di correre e giocare un’unica, grande partita che dura da 4 turni: tanti sono infatti i successi di fila, tante sono le giornate senza subire reti. Anzi, se si esclude l’1-1 di Bisceglie, arrivato tra l’altro su un errore della difesa, nelle ultime 8 gare i biancoverdi hanno sempre chiuso con la porta inviolata. Il che ne fa la terza miglior difesa del campionato dopo Ternana (16) e Bari (20, l’Avellino è a quota 21 reti subite). E ottava vittoria nelle ultime 10 partite (più due pareggi). Eppure la Casertana veniva da un ottimo momento di forma: nelle ultime 9 partite prima di questa i Falchetti avevano raccolto 7 vittorie e solo 2 sconfitte, contro Ternana e Foggia: meglio avevano fatto solo Ternana e Avellino. Eppure in campo questo stato di forma non si è visto. Sarà stato l’avvio propositivo dell’Avellino o il gol di Silvestri (il quarto in questa stagione) ad aver alterato gli equilibri, ma l’Avellino non ha mai dato l’impressione di poter andare in difficoltà. Anzi, dopo aver raddoppiato con Bernardotto, bravo a sfruttare una corta respinta di Avella dopo il tiro di prima di Carriero su cross del solito Tito (che aveva anche imbeccato Silvestri sull’1-0), si è concesso anche il lusso di dettare i tempi del secondo tempo, abbassando i toni per lasciar scorrere i minuti e colpendo in contropiede quando possibile, controllando bene nel frattempo gli sterili attacchi dei padroni di casa.

Un Avellino che si conferma quindi nel suo momento di massima forma, quasi un peccato che ci si debba fermare proprio ora, ma ricaricare un attimo le pile potrebbe anche essere un bene in vista del rush finale di campionato. Anche perché al rientro, il 3 marzo, gli irpini se la vedranno in trasferta contro il sorprendente Catanzaro, che anche oggi ha vinto, 2-1 sul campo del Palermo, e comincia a intravedere il Bari, distante 5 punti. Una gara molto insidiosa, anche perché ricordiamo che all’andata i calabresi vennero al Partenio a vincere 3-1, in una delle peggiori prestazioni dell’Avellino del periodo Covid. Ma ora è tutto un altro Avellino, anzi viene quasi il rammarico nel pensare che forse, senza quel periodo di difficoltà, i biancoverdi potrebbero probabilmente a questo punto essere in lotta con la Ternana per il primo posto. Magari non proprio un testa a testa, ma qualche punto in più potrebbero forse averlo, anche perché va ricordato che gli umbri sono gli unici a non aver avuto casi di Covid in squadra.

Ma va bene anche così, consolidare e magari chiudere il campionato al secondo posto va già oltre le più rosee aspettative ad inizio campionato, ricordiamo che questa squadra è stata completamente ricostruita in estate con un allenatore nuovo. Braglia sta facendo un lavoro egregio, la speranza è che questo stato di forma e mentale prosegua fino a fine stagione, e soprattutto durante i playoff, dove sarà vietato sbagliare.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 febbraio 2021 alle 23:10
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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