Diciamo che i deboli di cuore non potevano assistere a questa partita, alla sfida del Tombolato tra Cittadella ed Avellino che come sempre quando si affrontano regalano spettacolo e gol. Ma partendo un po' da lontano non è stata una settimana facile in casa Avellino, come capita spesso ormai. Ci abbiamo fatto il callo e le trattative societarie, le chiacchiere e tutto il resto influiscono sull'umore dei ragazzi che sono giovani, lo ricordiamo, ed alcuni ancora non hanno l'esperienza giusta per supportare la pressione che la piazza di Avellino dà. Si è giunti a Cittadella affrontando una formazione in un momento davvero positivo, reduce da tre vittorie consecutive, che si è regalata la Lazio agli ottavi di finale di coppa Italia. Non era facile e il campo lo ha detto subito perchè il Cittadella ha praticamente surclassato i biancoverdi di Novellino nel primo tempo, incapaci di reagire e quasi rassegnati dopo il gol giunto dopo solamente 7' con Chiaretti. Diciamo che forse anche il tecnico ci ha messo del suo buttando nella mischia due terzi diversi rispetto alle difese schierate di recente. Migliorini ko e siamo d'accordo, ma uno tra Suagher e Kresic per sostituirlo andava più che bene. E invece no, due difensori lenti a marcare un fulmine di guerra come Kouamè che alla fine è risultato il migliore dei suoi con i suoi contropiedi. Kresic ha arrancato in maniera incredibile e ha giocato la sua peggior partita.

Suagher, 25 anni, ma già grande esperienza, ha portato a casa la sua seconda espulsione stagionale dopo Cesena lasciando la squadra in netta difficoltà. Avanti così, al terzo rosso si vince un orsacchiotto di un metro e mezzo biancoverde. Non è stata la miglior partita di Ardemagni: ma anche qua la novità non c'è mica, perchè il numero 9 dell'Avellino era spesso al tappeto e non ha quagliato praticamente niente. Momentaccio il suo, che dura però da due mesi. Se non ci fosse stato quel gol a Perugia staremmo parlando di un digiuno lungo tre mesi quasi. E l'Avellino non si può permettere questa anemia di reti. L'ingresso di Asencio ha dato più vivacità, ed allora viva la freschezza. Ma c'è bisogno che il mister lo capisca perchè a volte dà l'idea di essere in confusione. Ricapitolando, perchè dunque Marchizza in panchina? Perchè Ardemagni ancora in campo? Fortuna che il pareggio lo ha trovato Laverone, con una doppietta, sintomo che oggi i lupi non dovevano proprio perdere. Bene così, punto che fa morale e importante. Vincere con l'Ascoli per tornare a respirare, ma guai se non dovesse essere così, vorrebbe dire che il cuore ed il carattere di oggi sono solamente figli del caso.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 dicembre 2017 alle 17:18
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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