Finalmente è finita una stagione indegna di questo Avellino, partito per ambizioni importanti, ma conclusa nel peggior modo possibile, e per fortuna evitando il peggio ovvero i playout. Per ricordare una stagione così scellerata dei lupi bisogna tornare indietro decenni, ma con i proclami iniziali, il budget speso per i calciatori e gli ingaggi (ricordiamo ii quarto monte ingaggi di tutti i gironi della Serie C), ci si aspettava una stagione ben più degna di nota. 
A memoria, non ho mai visto la tifoseria avellinese fischiare per tutti i 90 minuti la squadra, anche ironizzando su ogni passaggio riuscito dai biancoverdi, abbandonando poi il Partenio a un quarto d'ora dalla fine. 
Stagione che finalmente si chiude. Si apre però ora un periodo delicatissimo per il futuro di questo Avellino. Saranno lunghi mesi, di nomi, indiscrezioni, chiacchiere, per la ricostruzione da queste macerie. Una stagione fallimentare sotto tutti i punti di vista, non si salva nulla da questo sperpetuo. 
Si capiscano i problemi e si riparta con qualcosa di importante. Ora è il tempo delle analisi, saranno mesi lunghi, dove si partirà ad analizzare cosa non è andato in questa stagione pessima, con chiari ed evidenti problemi. 
La proprietà ha dato 10 giorni liberi a tutti per sbollire la rabbia, far calmare le acque e poi parlare, prendere decisioni e far capire alla piazza come si intende ripartire e con chi. La certezza è che Avellino e la sua gente meritano di più e quello visto in questa stagione non è assolutamente possibile. I responsabili pagassero per gli errori fatti, per aver scritto una pagina nera, forse la più nera sul campo, della storia dell'Avellino. Dieci giorni per riflettere e per ripartire per restituire dignità a una piazza ferita. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 23 aprile 2023 alle 21:30
Autore: Marco Costanza
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