Eziolino Capuano è stato ospite di Jolanda De Rienzo nella trasmissione Eleven Home, su Eleven Sports. L'allenatore dell'Avellino ha parlato della sua quarantena e delle sue esperienze lavorative: "Nel primo mese e mezzo del lockdown mi sentivo quotidianamente con i miei calciatori, poi ho compreso che ci sono poche possibilità di riprendere la stagione e ho allentato la pressione. Ho rivisto tutte le partite disputate e nella prima fase della quarantena ho studiato le avversarie che avremmo dovuto affrontare. Ho visto calciatori stranieri che non conoscevo e studiato nuove strategie. Io e il mio gruppo di lavoro non abbiamo perso tempo.
Mertens? Fu fatta una domanda da parte di Auriemma. Non conoscevo il calciatore e feci quella dichiarazione, dissi che non avrebbe fatto più di otto partite. Poi ricordo che nella prima stagione non fece sfraceli, la mia non era una valutazione su Mertens, mi sono fidato dell'istinto o della situazione. Ma se dopo trent'anni ho sbagliato solo su Mertens, allora è tanta roba Capuano.
Mi fa piacere essere ricordato in ogni piazza in cui ho allenato e ne ho allenate tantissime dalla stagione 1989-1990. Non sono mai stato fermo. Il mio personaggio nasce dal mio essere fanciullo, perché ho iniziato ad allenare poco più che ventenne. A volte mi faccio trasportare in situazioni particolari con qualche giornalista. A me non fa piacere sentirsi dire che sono un personaggio. Dopo aver fatto tante esperienze, questa continua ricerca del personaggio Capuano ha attanagliato la mia carriera. Non mi ritengo un allenatore bravo, ma ritengo che questo mestiere sia simile a quello di un direttore di azienda, a cui viene chiesto un obiettivo in base a quello che gli viene messo a disposizione. Io negli anni ho raggiunto obiettivi di squadra, ma ho recuperato anche dei calciatori poi arrivati in Nazionale. Ora tutti parlano di Parisi che è un extraterrestre, di Micovschi, di Garofalo. Ma parliamo anche di Laezza, che è un '93, è un calciatore di prospettiva altissima. Io lavoro anche per far sì che la società abbia delle plusvalenze. Mi si può dire che non sono uno "Yes Man", perché dico sempre quello che penso. In 30 anni il mio nome non è mai uscito negli scandali, ho difeso sempre il popolo.
Due anni fa ho preso la Sambenedettese all'undicesimo posto e l'ho portata al secondo posto. Non mi fu permesso di fare i playoff, ma non avevo ammazzato nessuno. Probabilmente ero diventato più simpatico di qualcun altro. Non sono un ruffiano, il calcio lo vivo come un sentimento altissimo e quando non avrò più emozioni del genere smetterò.
Antonio Conte? Lo conosco bene, io ho iniziato ad allenare quando lui giocava ancora. Ho fatto la tesi a Coverciano, sul 3-5-2, dodici anni fa. Un precursore. Ho iniziato col 4-3-1-2, poi sono passato al 3-5-2 ritenendolo il sistema di gioco migliore per entrambe le fasi. Ma se non hai gli interpreti giusti non vai da nessuna parte. Ad Avellino sono passato dal 3-5-2 al 4-3-3 perché ho un fenomeno come Micovschi che non poteva fare la fase difensiva e ho valorizzato Parisi, che è un fenomeno. E' uno dei calciatori più forti in Italia nel ruolo di esterno sinistro. E' un classe 2000, un ragazzo come pochi, con qualità illimitate e destinato ai palcoscenici migliori. Deve migliorare sull'istinto e sulle diagonali, ma migliorerà. Io lo paragono a Lazzari. Il gol che ha segnato a Monopoli l'ho visto segnare a Evra, in Leeds-Manchester United
Il sondaggio di Eleven Sport sul migliore allenatore? So che è stato un plebiscito, con tanti bravi allenatori. Mio figlio mi ha fatto leggere i commenti e i voti della gente, non c'erano solo quelli dei tifosi dell'Avellino che mi amano e che io amo, ma anche quelli di altre città. E questo mi ha fatto molto piacere
Le squadre che ho allenato sono tutte il Real Madrid o il Barcellona. Anche il Rieti, una piccola realtà dove abbiamo fatto un capolavoro. L'Avellino è stato un desiderio, l'esultanza di Castellammare di Stabia mi ha portato a essere mal visto dai tifosi. Sono arrivato ad Avellino nel momento peggiore societario e di squadra, aveva segnato un gol in cinque giornata. Ero inviso alla piazza, ho firmato un contratto capestre, il mio vice ha lavorato gratis. Sapevo che mi sarei fatto amare, Avellino è qualcosa che non riesco neppure a descrivere. Mi emoziono, mi commuovo. Quasi non merito l'affetto della gente d'Irpinia. La gente mi diceva che ero pazzo, che la squadra sarebbe retrocessa, ma io volevo ardentemente l'Avellino, abbiamo superato tre cambi societari. Il merito va dato anche a Salvatore Di Somma, uomo di grandi valori morali. Ha portato il Benevento dalla C alla Serie A, ha vinto a Castellammare di Stabia
Vorrei riprendere ad allenare domattina, ma i protocolli non sono applicabili neppure in Serie B figuriamoci in C. Ci sono stati tanti morti che non hanno avuto una degna sepoltura, come si può parlare di calcio? Faccio i complimenti a Ghirelli perché come un bravo padre di famiglia deve mettere d'accordo sessanta società. Io avrei fermato la stagione molto tempo fa. In condizioni normali avremmo dato fastidio a molte squadre nei playoff. Eravamo a tre punti dal Catanzaro, una delle squadre accreditate alla promozione. E il Catanzaro, come la Viterbese doveva venire a giocare ad Avellino
Ci sono tanti calciatori di Serie C e Serie D che guadagnano poco e devono campare famiglie. L'anno prossimo ci sarà un tracollo. Dobbiamo aiutare questi calciatori, che regolarmente percepiscono stipendi ogni tre mesi. Un lavoratore se non gli viene permesso di lavorare, non ha colpe. Se mi viene chiesto di aiutare la mia società, lo faccio volentieri, ma non si può incolpare o togliere soldi ai calciatori. Capisco il momento dei presidenti, chi aveva delle aziende forti è stato massacrato dal virus. Chi deve scegliere tra la società di calcio e le proprie aziende, sceglierà sempre l'azienda.
La famiglia D'Agostino non è rimasta ferma, ha allineato l'Avellino alle proprie aziende dal punto di vista giuridico e amministrativo. Le aziende del gruppo D'Agostino sono ferme, lui ha pensato all'Avellino mettendo a posto alcune situazioni per portare l'azienda Avellino nell'elite del calcio".
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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