C'è un film uscito nelle sale nel 2016 dal titolo "7 minuti". Bel film, complimenti. La trama è semplice. Un'azienda non ha intenzione di licenziare le operaie ma chiede loro di firmare una particolare clausola con la riduzione di 7 minuti della pausa pranzo. Ogni operaia rifletterà offrendo spunti nuovi ed interessanti. Potrebbe essere anche il titolo del film di Avellino-Parma. In verità il finale lo abbiamo già visto tante volte, con i biancoverdi che escono dal campo sconfitti, rimontati oppure strappando un misero pareggio. Le riflessioni, in questo caso, vanno fatte con oculatezza e massima attenzione perchè ci si gioca il futuro. I 7 minuti del Parma sono stati tremendi. Due schiaffi sulla faccia che non hanno dato nemmeno il tempo di capire che si giocasse di giovedì e non di sabato come di consueto. Perchè la difesa dorme, perchè l'allenatore è convinto di cose che hanno stancato e perchè questa squadra non ha nè anima e nè corpo. Queste motivazioni possono bastare? Forse no. D'Angelo esterno sinistro non è una novità, ma un'assoluta sceriffata, in una gara assolutamente da non perdere, quando hai poi in panchina Vajushi e Cabezas che di mestiere fanno, appunto, gli esterni.

E va bene che il primo magari non lo hai chiesto tu (perchè hai accettato il suo arrivo?) e che il secondo non era al top della forma (perchè hai accettato il suo arrivo sapendo di infortunio e partenza per l'Ecuador?), però almeno avrebbero garantito maggiore spinta sulle fasce. E' un momentaccio per l'Avellino. Soprattutto per il suo tecnico che non sa più che pesci prendere e non sa più, soprattutto, con chi prendersela. Coi giornalisti, coi giocatori, coi tifosi. Niente. E' una furia. Immarcabile come lo era da giocatore. E siamo sempre a rimembrare le 800 panchine senza dare uno sguardo serio alla classifica dell'Avellino che si fa preoccupante più che mai. Il fattore negativo è che di questa squadra non si vede un briciolo di gioco. Quindi cosa dovrebbe far sperare in bene? Ah sì, forse il rientro di Morosini. Vogliamo parlarne? Abbiamo un po' di tempo da perdere. Parliamone. Ma si può inserire un giocatore di 23 anni assente da 6 mesi esatti (30 settembre-30 marzo) al 10' della ripresa e in una partita così complessa? Risposta semplice: no. Punto primo perchè non ha 40 minuti nelle gambe; punto secondo perchè in questi casi si rientra in partitelle agevoli, con risultato ormai acquisito. Ma alla fine resta il fatto che l'Avellino ha perso in casa la prima delle tre sfide tremende. Ora a Pasquetta altro impegno proibitivo contro il Bari. Non ce ne vogliano per la battuta. Ma speriamo che i biancoverdi possano risorgere.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 30 marzo 2018 alle 01:27
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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