Ancora un pareggio per l'Avellino, secondo 'X' di fila per gli uomini di Braglia dopo quello casalingo contro il Campobasso. Lo zero a zero rimediato al 'Menti' di Castellammare però ha un peso specifico diverso rispetto a sei giorni fa: innanzitutto si giocava in trasferta, e nuovamente con un pubblico molto acceso a sospingere i padroni di casa, dopo un anno e mezzo di silenzio. La squadra stabiese è sempre una compagine difficile da affrontare e non a caso ha dato del filo da torcere ai biancoverdi, specie nel secondo tempo. Ecco perché, analizzandolo in valore assoluto, questo pareggio ci può anche stare, può essere messo in preventivo nell'economia di un campionato, sicuramente più di quello guadagnato contro il Campobasso. Significativi gli applausi rivolti ai calciatori a fine partita dai biancoverdi che hanno potuto assistere alla partita dagli spalti, ma significativi anche gli applausi rivolti alle Vespe dal pubblico locale: è stata una partita accesa, dura, combattuta, con molte occasioni da rete. Entrambe le squadre hanno prodotto molto e non si sono risparmiate, si sono annullate a vicenda, e hanno lasciate soddisfatte le rispettive tifoserie.

Primo tempo meglio l'Avellino, i biancoverdi sono partiti subito forte, hanno trovato subito il gol annullato per un tocco di mano di Maniero prima del passaggio a Di Gaudio, ha subito un'altra rete annullata per presunta carica in area, e successivamente sulle ali dell'entusiasmo ha chiuso la Juve Stabia nella propria area andando più volte vicino al gol. La formazione stabiese si è svegliata nel finale di primo tempo, quando un errore di Dossena per poco non regalava un gol incredibile, e ha rimesso le cose a posto nella ripresa, quando ha cominciato a costruire palle gol anch'essa. Non che l'Avellino sia stato a guardare nel secondo tempo, nel complesso come si diceva è stata una partita bella, forse con qualche errore di troppo in attacco da ambo le parti, e che forse restituisce un ulteriore segnale all'Avellino: manca ancora un bomber da area di rigore? Finora, in due partite, un solo gol segnato, peraltro su rigore da un centrocampista. Certo è ancora presto per giudicare, prestissimo, peraltro Di Gaudio lanciato subito nella mischia al posto di Micovschi che ha subito un risentimento proprio prima della gara ha fatto vedere subito di che pasta è fatto, ma non è certo un goleador. Come non lo è Kanoute. Lo è forse Maniero, ancora in cerca della forma migliore, e sono da valutare le prestazioni di Plescia e Messina. Ma ovviamente queste sono solo valutazioni dopo i primi 180 minuti.

Ecco, parentesi su Plescia: entrato al posto di Maniero al 73', è stato sostituito al 90' da Messina, andando direttamente negli spogliatoi. Si è pensato inizialmente a un problema fisico, ma a fine partita Braglia ha specificato di averlo tolto perché quello che stava facendo non gli è piaciuto. Non è nuovo a questi atteggiamento il tecnico toscano, e anzi fa bene a mettere subito le cose in chiaro con i calciatori. D'altronde il pugno duro è la sua prerogativa e per mantenere la disciplina in spogliatoio i sergenti di ferro servono: dalle parole del tecnico pare che l'attaccante non abbia gradito la partenza dalla panchina, e peraltro ha deluso il tecnico nel quarto d'ora in cui è stato mandato in campo. Sicuramente i due si sono già chiariti nello spogliatoio, ma effettivamente attendiamo ancora di vedere il migliore Plescia in campo.

Tornando alla partita, l'Avellino probabilmente stanco negli ultimi 20 minuti ricordiamo che siamo ancora alla seconda giornata e che prima della quinta-sesta giornata è difficile vedere le squadre al top della forma ha dato l'impressione di accontentarsi del pari, ancor più dopo l'espulsione di Aloi, che continua a giocare a intermittenza: salterà la gara contro il Latina. Quantomeno la squadra è ancora imbattuta, e per fortuna al momento non ci sono squadre a punteggio pieno potrebbe arrivarci il Monopoli vincendo domani ma già da domenica prossima ci si aspetta un'accelerata in termini di risultati. Il gioco c'è, la squadra si esprime bene e costruisce, manca solo qualcosa negli ultimi metri. Ma il bicchiere è senz'altro mezzo ma anche trequarti pieno.
Sezione: Editoriale / Data: Sab 04 settembre 2021 alle 23:30
Autore: Domenico Fabbricini
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