Un sussulto, una boccata d'ossigeno, un'ancora di salvataggio. Una scarica che ridà vita ad un elettrocardiogramma ormai piatto. Il gol di Di Tacchio, il primo con la maglia dell'Avellino, ha significato tutto questo. Al di là del calcio di rigore non dato a Castaldo, al di là di tutto. Un punto, 2-2 negli ultimi minuti, in una gara in cui l'Avellino non ha fatto grandissime cose. Ha impensierito Fiorillo in più di un'occasione ma siamo lontani da quella prestazione schiacciante che si dovrebbe ammirare quando devi vincere per forza. Al Partenio-Lombardi si è visto invece un Pescara che ripartiva bene, e che vuoi o non vuoi ha giocatori di qualità. Basti pensare ai tre in mediana. Quantità e tanta qualità, soprattutto nei piedi di Valzania e di Brugman che ha realizzato un gol che non farebbero tutti nemmeno in Serie A. Sorvolare sui pasticci difensivi biancoverdi ci sembra la cosa migliore da fare altrimenti si finirebbe domattina. Novellino non ci può fare altro se non lavorarci continuamente ma, come si dice dalle nostre parti, se "la legna è quella" non ti puoi aspettare un rendimento alla Nesta e Cannavaro. Un pizzico di accortezza in più non guasterebbe.

Si è visto invece il carattere, quello sì, che era mancato in più di un'occasione all'Avellino. La squadra non ha mollato mai e gli innesti di Vajushi e Castaldo soprattutto hanno giovato. Ci ritroviamo a dover ammettere ancora una volta che l'Avellino non può fare a meno proprio di Gigi Castaldo. Un gol e un rigore procurato (clamorosamente non dato) dopo più di un mese di stop. Insomma, a 36 anni non è assolutamente poco. Ed è un dato che fa riflettere, ma le risposte sono semplici. Quando hai un numero 9 che del vero Ardemagni ha solamente il cognome sulla maglietta non puoi fare a meno di Castaldo o di Asencio, che però è squalificato. Non eccellente Cabezas, anche se tra jet leg e testa tra le nuvole non si poteva pretendere chissà che. Tutto sommato, sotto una pioggia più che battente, all'Avellino è andata bene così. Per come si era messa. Commentare una sconfitta sarebbe stato troppo dura e forse Novellino avrebbe rischiato seriamente l'esonero. Di certo i tre punti erano fondamentali, considerando che ora si va a Vercelli e poi ci sono in casa Parma, Bari e Perugia. Calendario complicatissimo, dove gli irpini dovranno costruire la loro salvezza; perchè se non lo fai in casa, potresti essere spacciato.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 18 marzo 2018 alle 23:03
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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