Si chiude un 2018 calcistico tremendo per Avellino e l'Avellino. Anche se una piccola parentesi positiva c'era stata, quella che aveva fatto tirare un sospiro di sollievo a maggio quando i biancoverdi conquistarono l'agognata salvezza sul campo della Ternana, costruendo successivamente una buona squadra allenata da mister Marcolini. E poi l'inizio, a giugno, di una telenovela, anzi di un film horror condotto da Walter Taccone che ha portato dopo processi e contro processi alla mancata iscrizione al campionato di Serie B. Lutto calcistico in città con scoramento e delusione senza pari. Si è ripartiti dalla Serie D con il Calcio Avellino SSD del nuovo patron De Cesare. Tanta euforia per il nuovo "capo" dell'Avellino calcio e l'esclusione di Taccone. Tante belle speranze con un obiettivo chiarissimo: tornare subito tra i professionisti. Ma qualcosa a quanto pare è andato storto, con l'Avellino che non ha mai convinto con Graziani in panchina. Contestazioni, mugugni, frasi interpretate e dette male. Insomma, un po' di tutto. Un direttore sportivo, Musa, giovane e criticato per alcune scelte. Risultati che stentano ad arrivare con umiliazioni in trasferta e anche in casa col Trastevere fino al cambio in panchina col ritorno di Bucaro, uno che Avellino la conosce bene. Esordio col botto contro la Lupa Roma, sconfitta pessima a Sassari, poi poker esterno al Budoni e ieri stop interno contro il Latina in casa. Quest'ultimo risultato ha fatto storcere un po' il naso perchè in casa contro una squadra non irresistibile bisognava chiudere l'anno col botto. Anzi, l'Avellino ha rischiato addirittura di perdere la partita trovando il pareggio solamente all'81 con Dondoni, lo stesso che aveva lisciato nell'azione del rigore concesso ai pontini.

Un punto che muove la classifica ma lascia con l'amaro in bocca i tifosi irpini, che già da due gare esibiscono uno striscione contro il patron: "Onere e onore, De Cesare ricorda le tue parole!". Si è già incrinato il rapporto tra i tifosi avellinesi e il numero uno della società. Scelte di mercato non azzeccate, classifica che piange rispetto all'obiettivo dichiarato. Ed allora proprio per questo motivo l'anno solare bisognava archiviarlo in maniera diversa. E' vero che c'era qualche rigorino per l'Avellino contro il Latina ma gli alibi non servono; ciò che serviva erano i tre punti che ancora una volta dopo una vittoria (Budoni) non sono arrivati continuando quella striscia di discontinuità a cui siamo abituati. Ora la pausa natalizia, poi si aprirà il mercato di gennaio dove l'Avellino potrà acquistare solamente professionisti. Speriamo che Babbo Natale faccia un bel regalo a Bucaro e ai tifosi. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 24 dicembre 2018 alle 01:33
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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