E' un Avellino che va, eccome se va. Terza vittoria consecutiva, terzo clean sheet di fila, quinto risultato utile consecutivo. Praticamente dopo la figuraccia di Bari la squadra di Braglia ha raccolto 13 punti in 5 partite, pareggiando solo col Teramo. Forse il momento di miglior forma della squadra irpina, Braglia lo aveva detto: senza Covid e problemi fisici l'Avellino avrebbe potuto fare anche di meglio del terzo posto, ma per una squadra costruita praticamente da zero e flagellata appunto da tanti problemi nel mese di novembre, il terzo posto attuale è una posizione di lusso. Peraltro si comincia a intravedere anche il Bari, che grazie alla sconfitta di ieri è distante ora 4 lunghezze. Dietro sembra tenere il passo solo il Catania, a -4 ma con una partita da recuperare: senza il -2 di epanlizzazione potrebbe avere potenzialmente più punti dei biancoverdi.

E' un Avellino che sembra aver finalmente trovato una quadra, sia di uomini sia di modulo. La sosta invernale ha fatto maturare al tecnico la scelta definitiva di puntare sul 3-5-2, e abbandonati esperimenti vari la decisione ha dato i suoi frutti. Anche la scelta degli interpreti sembra ormai piuttosto chiara, con tutta la rosa a disposizione. Illanes, Miceli e Luigi Silvestri rappresentano il perno difensivo, Tito (che continua a dispensare assist decisivi) e Ciancio gli esterni cui Braglia non vuol rinunciare; Aloi, D'Angelo (sesto gol per lui oggi) e Carriero a far legna e disegnare geometrie in mezzo al campo. Solo in attacco l'allenatore considera tutti sullo stesso piano (e lo dimostrano anche le reti segnate da tutti e quattro gli attaccanti) continuando a ruotarli in ogni partita, concedendo minuti a ognuno di loro (che lo ripagano a volte con reti da subentrati, vedi ad Santaniello oggi, oltre a offrire l'opportunità di un ricambio totale della coppia d'attacco dalla panchina).

La gara contro la Viterbese non è stata però tutta in discesa come il risultato potrebbe far pensare: nel primo tempo l'Avellino ha sofferto e ha lottato, è stata una partita molto fisica o molto maschia, solo fioccati i cartellini gialli, con la Viterbese che più di una volta si è portata dalle parti di Forte, fermata solo da posizione irregolare o dall'imprecisione dei propri attaccanti. Il primo tempo si è chiuso giustamente sullo 0-0. Nella ripresa il gol lampo di D'Angelo dopo 50 secondi ha rotto gli equilibri: l'Avellino ha potuto giostrare un risultato favorevole, mentre la Viterbese si è dovuta scoprire, mostrando il fianco alle ripartenze dell'Avellino che proprio in contropiede ha trovato il raddoppio con Fella (anche per lui sesto centro in campionato) e il sigillo finale con Santaniello, entrato poco prima.

E' il momento di cavalcare l'onda, per fortuna che si rigioca già mercoledì, verrebbe da dire, perché l'Avellino può approfittare di questo momento di forma e del morale alto per mettere in cascina altri punti utili a puntare il prossimo obiettivo: il secondo posto.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 31 gennaio 2021 alle 18:30
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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