Se l'è legata al dito a lungo, come si suol dire, la serata del 18 dicembre 2013 Raffaele Biancolino. Quella sera l'Avellino allenato da Massimo Rastelli, neo promosso in B, coronava il sogno di giocare allo Juventus Stadium contro i bianconeri la gara di coppa Italia, vinta poi dalla squadra di casa per 3-0. Una serata di festa, con lo spettacolo dei tifosi biancoverdi sugli spalti. Nel corso della partita Rastelli fece entrare Togni, Castaldo e Arini. Rimase in panchina per tutta la durata della gara Raffaele Biancolino, che non mandò mai giù la scelta: dopo aver dato tanto per la maglia biancoverde, si aspettava almeno un minimo di riconoscenza calcando per qualche minuto l'erba dello Juventus Stadium, e non ha mai fatto mistero di quel disappunto, neanche in tempi recenti.

Sarà forse memore di quell'episodio (anche se i cambi consentiti erano solo 3 in partita ufficiale) che sabato scorso, contro la Lazio, Biancolino ha deciso di non ripetere l'errore del suo ex allenatore, e nel Memorial Criscitiello ha mandato in campo tutti i componenti la panchina, anche Campanile e Marchisano, anche Roberto Insigne, entrato solo da 20 minuti e sostituito poi da D'Andrea. Ruolo su ruolo, episodio che non ha fatto piacere a Insigne che è uscito chiaramente contrariato ma Biancolino a fine gara è stato chiaro: "Era un cambio già concordato, ho voluto dare a tutti l'opportunità di giocare questa partita e vivere quest'emozione. Insigne contrariato? Deve abituarsi al mio modo di pensare" ha concluso.

Un altro esempio del modo in cui Biancolino sta gestendo lo spogliatoio biancoverde, bastone e carota, cercare di accontentare tutti e tenere il morale sempre alto (e in ritiro si è visto) ma in ogni caso "comando io" e le decisioni sono incontrovertibili.

Sezione: News / Data: Lun 28 luglio 2025 alle 11:15
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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