Sonny D'Angelo andrà via dall'Avellino. Subito e praticamente a costo zero. Il club biancoverde non ci guadagna quasi nulla dal trasferimento del calciatore alla Reggiana, che l'ha spuntata sul Cosenza facendo leva sulla possibilità di approdare in Serie B, considerata l'attuale prima posizione in classifica, rispetto alla pericolante situazione dei calabresi, invischiati nella lotta per non retrocedere in Lega Pro.

L'Avellino risparmierà qualche mese di stipendio che avrebbe dovuto versare al calciatore da qui fino al 30 giugno: un vero peccato, considerando che, già la scorsa estate, la società avrebbe potuto monetizzare con la cessione del palermitano, richiesto dall'Alessandria che propose scambio alla pari con Corazza e dalla stessa Reggiana.

Non se ne fece nulla, con la promessa di affrontare il discorso rinnovo prima dell'inizio dell'attuale campionato. L'incontro nel quartier generale di Montefalcione si tenne a fine agosto, ma le parti non raggiunsero l'accordo, sicuramente più alla portata rispetto ad oggi, con le cifre lievitate sensibilmente col passare dei mesi e con l'avvicinarsi alla scadenza contrattuale e una forbice tra domanda e offerta sempre più ampia.

Il tergiversare e l'inserimento di Cosenza e Reggiana, spinte dalla possibilità di ingaggiare D'Angelo a costo zero a partire dal primo gennaio 2022, hanno accentuato la distanza tra le parti, fino alla fumata nera di qualche giorno fa, che ha portato alla mancata convocazione del centrocampista per la gara contro il Monopoli e alla cessione immediata alla Reggiana.

Uno scivolone per la dirigenza irpina, che si sarebbe potuto e dovuto evitare, considerato che D'Angelo, a conti fatti, era uno dei pochi calciatori della rosa ad avere mercato e richieste dalla Serie B, dettate dalla splendida stagione scorsa, condita da 10 gol tra campionato e playoff.

Almeno si è evitata la beffa, quella di pagare un calciatore senza vederlo mai giocare da qui fino a giugno. Ma l'Avellino perde un buonissimo centrocampista, con caratteristiche uniche rispetto agli altri colleghi di reparto in rosa.

In questo bailamme hanno ragione anche i tifosi, che si sarebbero aspettati maggiore riconoscenza da D'Angelo, che ha stretto intorno al braccio la fascia di capitano che fu di Lombardi, Di Somma, Fresta, Puleo e tanti altri. Ma è la logica del mercato: vince chi offre di più e nessuno può farci nulla.
Sezione: Copertina / Data: Mer 26 gennaio 2022 alle 10:50
Autore: redazione TuttoAvellino
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