L'Avellino versione corsara non si smentisce e coglie l'ottava vittoria su undici fuori casa, miglior rendimento lontano dalle mura amiche della serie C, e si conferma la seconda miglior difesa del campionato dopo la Juve Stabia, subendo una rete lontano dal Partenio dopo 4 turni in trasferta, ininfluente sul risultato. Un cammino che compensa l'incredibile rendimento interno dove la squadra non vince dall'1-0 sull'Audace Cerignola del 25 ottobre scorso. Basterebbe riequilibrare leggermente questa strana statistica per essere saldamente al comando della classifica.

Ma tornando alla bella affermazione di Foggia, non era affatto facile andare a fare un risultato contro una squadra alla disperata ricerca di punti, minata dalla contestazione della tifoseria, reduce da un brutto periodo in campionato ma caricata a mille da mister Coletti alla vigilia. Il tecnico aveva chiesto di dare tutto contro la corazzata del campionato, indicando questa partita come possibile momento di svolta della stagione, lo stesso Pazienza ha professato attenzione, e la squadra lo ha preso alla lettera passando in vantaggio dopo appena 4 minuti. Sembrava mettersi male per l'Avellino ma sapendo di avere ancora 86 minuti più recupero davanti a sé, la squadra ha continuato a fare la sua partita senza scomporsi, non ha accusato il colpo e l'ha pareggiata subito con Cionek, per poi ribaltarla con Gori, ottimo alter ego di Patierno anche per gol fatti (8 per entrambi) e chiusa da un Ricciardi che sta vivendo una stagione d'oro, al secondo gol di seguito dopo quello alla Juve Stabia.

Ma è stata tutta la squadra oggi a girare al massimo: attenta la difesa, stantuffi gli esterni Ricciardi e Tito, ispirato De Cristofaro che ha servito la palla del 2-1 a Gori e ha sfiorato la rete personali, imprendibile come sempre Sgarbi. Già detto di Gori che ha ricominciato da dove aveva finito, facendo gol, e ne ha divorati almeno altri due. Poteva finire anche con un risultato più rotondo, favoriti anche dall'espulsione di Embalo nel finale, ma va bene così. L'Avellino lancia un segnale forte alla Juve Stabia e alle altre pretendenti, ma soprattutto dimostra di aver superato brillantemente il contraccolpo psicologico del pari subito dalle Vespe al 92', e come avevamo auspicato ha preso il buono di quella partita che stava conducendo in porto fino al 90', archiviando come un episodio quella sfortunata rete che ha riportato gli stabiesi a +6, come sottolineato più volte anche da Pazienza in questa settimana. Insomma l'Avellino c'è, è forte, e si gode questa nuova striscia positiva, 7 partite senza sconfitte, e il -3 dalla Juve Stabia in attesa della gara contro il Giugliano di domani. Certo l'Avellino poteva essere primo a pari punti in questo momento (sempre in attesa della partita che nel momento in cui scriviamo non si è ancora giocata) ma inutile piangere sul latte versato. Come detto già sabato scorso, ripartiamo dai tanti segnali positivi, che si sono visti contro la Juve Stabia e i tanti contro il Foggia, dalla consapevolezza che questa squadra non ha nulla da invidiare alle altre pretendenti al salto di categoria, e anche i calciatori stanno prendendo consapevolezza della propria forza. La dimostra l'autorevolezza con cui hanno condotto la partita allo Zaccheria, la facilità con cui sono arrivate giocate anche di alta scuola sul risultato ormai acquisito, la confidenza che ormai hanno acquisito con la vittoria.

Lunedì sera al Partenio arriva il Sorrento, può davvero essere l'occasione giusta per invertire finalmente la tendenza anche in casa, l'unica cosa che manca per dare l'accelerata decisiva alla stagione.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 20 gennaio 2024 alle 23:45
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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