Una giornata come questa i tifosi dell'Avellino non la vivevano da anni. Di bocconi amari se ne sono dovuti ingoiare molti nella scorsa stagione, quando la salvezza è stata agguantata solo all'ultima giornata, ma un 5-1 al Partenio in B non si vedeva da tempo immemore. Al di là del risultato, macchiato tra l'altro dal rigore 'regalato' al Foggia, a convincere è stata soprattutto la prestazione dell'Avellino. Una squadra arrembante fin dai primi minuti, che ha colpito un palo subito, segnato due gol in venti minuti e non ha mai corso grossi pericoli, escluso appunto il rigore concesso però per una svista arbitrale e qualche iniziativa personale di un buon Chiricò, subentrato a partita in corsa.

Ora, come spesso accade in questi casi, non si può sapere dove finiscano i meriti dell'Avellino e comincino i demeriti del Foggia, capace di incassare 10 gol in due trasferte e racimolare un solo punto in classifica. Ma di sicuro si è visto un ottimo Avellino, aggressivo fin da subito, determinato a dimenticare la parentesi di Cremona e mettere subito in chiaro che al Partenio non si lasciano neanche le briciole. Atteggiamento giusto dunque in primis. Ma anche qualità e sapienza tattica. Novellino ha risposto, oltre che con le parole ("io gioco in questo modo" disse a Cremona a precisa domanda sul modulo) anche con i fatti a chi lo accusava di usare un modulo poco propositivo. Con i giusti interpreti, il suo 4-4-1-1 può sembrare anche in 4-2-3-1: Bidaoui da una parte e Molina dall'altra giocano più sulla linea di Morosini che su quella dei mediani (D'Angelo e Di Tacchio) così che quando l'Avellino attacca, specie con l'imprevedibilità e la capacità di saltare l'uomo dei tre sopra citati, sa fare davvero male. Senza dimentica le doti dentro l'area di Ardemagni. Un Avellino che è apparso forte e compatto, mai in pericolo.

Come spesso accade sono ricominciate le "montagne russe" dei sentimenti dei tifosi, da chi dopo Brescia parlava di playoff a chi dopo Cremona che vedeva tutto nero, e che ora ricomincia a sognare in grande. Come dicevamo, non sappiamo dove finiscano i meriti dell'Avellino, ma dopo le prime tre giornate una prima piccola analisi possiamo farla. Contro il Brescia l'Avellino ha vinto in rimonta, con carattere soprattutto, specie dopo il rigore sbagliato da Castaldo. A Cremona senza l'errore dell'arbitro avremmo potuto raccontare un 2-2 meritato. E oggi si è vinto 5-1 in una partita senza storia. Diciamo che di cose buone questa squadra ne ha già fatte vedere alcune. Certo c'è da lavorare su alcuni concetti e limare alcuni dettagli in difesa, ma la strada sembra quella giusta.

Ora ci sarà un trittico importante di partite in pochi giorni: a Cesena venerdì sera, in casa col Venezia nel turno infrasettimanale e a Novara sabato 23. Saranno sei giornate di campionato al termine delle quali si potrà fare un'analisi ancor più approfondita. E, speriamo, raccontare di un Avellino che viaggia a vele spiegate.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 09 settembre 2017 alle 18:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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