E allora che si fa? L'Avellino perde ancora a Sassari in uno stadio che è praticamente tabù nella storia biancoverde. Una partita che si presentava ostica senza dubbio contro la tersa in classifica, con una posta in palio importante, ma l'Avellino ha la squadra per battere chiunque e così doveva essere, soprattutto se e quando il Lanusei capolista sul quale fai la rincorsa perde. Distanze invariate e anche un pareggio sarebbe stato oro colato, guadagnando terreno. La squadra di Bucaro è stata sicuramente poco fortunata contro il Latte Dolce sia per il palo di Mentana, sia per il grandissimo gol di Palmas e anche per le occasioni nelle quali la palla non è voluta entrare. Però signori basta alibi. Si è andati avanti dando la colpa alla preparazione cominciata tardi, poi a Graziani, poi al mercato che non decollava.

Ora qual è il problema? Lo spirito e la grinta sono magari da salvare ma come bisogna fare per portare a casa un filotto di vittorie? Tutti continuano ad indicare l'Avellino come la favorita ma i risultati restano altalenanti. La sconfitta del Lanusei non ha cambiato nulla ma cresce fortemente il rammarico per non aver accorciato le distanze. Questa squadra illude e delude ma non si può continuare così. Bisogna dare una sterzata netta. O dentro o fuori. Si cerchi di capir se il problema è il modulo o i giocatori o la gestione, o qualunque cosa sia, perchè ancora oggi c'erano persone sugli spalti che si sono sobbarcati viaggio e spese non indifferenti. Si era partiti per tornare subito nei professionisti. Se ci si basa sul ripescaggio lo si dica chiaramente, almeno chi ama il lupo si mette l'animo in pace sin da ora. Le grandi squadre che vogliono vincere i campionati non conoscono la parola sconfitta così spesso, al contrario dei lupi. Bisogna svegliarsi prima che sia troppo tardi.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 18 febbraio 2019 alle 00:27
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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