Finalmente Avellino. Contro la Fidelis Andria si è finalmente vista la squadra che forse tutti sognavano di vedere dall'inizio, e che invece ha creato tanto malumore nell'ambiente dato che in campo si era vista una squadra impaurita, abulica, senza un'identità. D'altronde lo si sapeva, è il rischio di rivoluzionare una rosa e ripartire da zero, con un allenatore nuovo e un gruppo nuovo, era solo una speranza quella che prima o poi si trovasse la quadra e la squadra cominciasse a girare, non una certezza come quando si arriva da una lunga programmazione. Speranza che ora comincia ad assumere i contorni della realtà, sebbene dopo l'avvio di campionato che abbiamo vissuto bisogna comunque andare cauti con i giudizi: ma così come inizialmente abbiamo sottolineato i tanti limiti di questa rosa, adesso è giusto esaltarne i tratti positivi. E pensare che in campo sono andati tanti calciatori messi un attimo "da parte" in campionato, e dai quali Taurino voleva avere delle risposte positive, puntualmente arrivate.

Non sappiamo se il tono della competizione abbia contribuito a far giocare i calciatori a mente sgombra e senza timori, se i dettami di Taurino cominciano a essere interiorizzati o se la voglia di riscatto ha prodotto una prestazione positiva, ma in coppa Italia oggi si è visto un campo un bell'Avellino, sempre votato all'attacco, senza paura, pericoloso, che ha corso pochissimi pericoli dietro. Vero che il gol è arrivato solo a 10 minuti dalla fine, ma va dato merito anche al portiere della Fidelis Andria, Savini, che in più di un'occasione ha salvato i suoi. 

Taurino ha confermato il 4-3-3, che oramai dovrebbe essere una costante in questa stagione dopo essere partito dall'idea del 3-4-3, anche se a tratti è sembrato di vedere un 4-2-3-1: Pane tra i pali, Auriletto terzino destro, Tito a sinistra (ma molto alto e con facoltà di offendere), Moretti e Zanandrea centrali; Franco play basso con Garetto e Maisto a supporto; Gambale punta centrale con Murano a sinistra e Micovschi a destra. In fase di impostazione spesso i terzini salivano, con Franco che si abbassava sulla linea dei difensori a ricevere e impostare e Maisto che si posizionava quasi da trequartista, accompagnato da Murano e Micovschi e lasciando Gambale riferimento avanzato. Murano nel nuovo ruolo di esterno è apparso quasi rinato: tanta corsa, spunti per i compagni, almeno 3-4 tentativi a rete tra cui una parata del portiere dopo pochi minuti e un palo pieno colpito in chiusura di prima frazione. Micovschi è apparso finalmente pimpante, propositivo, rientrando spesso e volentieri con il suo sinistro; Maisto all'esordio ha fatto vedere personalità, tecnica e gamba. E' mancata ancora la punta centrale, Gambale prima e Trotta poi hanno fatto poco, ma hanno comunque fatto un gran lavoro tattico facendo salire la squadra e supportando gli esterni.

Il gol è arrivato da un colpo di testa di Zanandrea, all'80', ma l'1-0 è un risultato che sta anche stretto all'Avellino per quello che ha prodotto. Certo Latina insegna che puoi creare quanto vuoi, ma se non segni poi rischi, ma almeno oggi non si sono corsi grossi pericoli. Ora Taurino può ampliare ulteriormente la propria scelta: se finora i vari Russo, Ceccarelli, Casarini avevano scalato posizioni, da oggi sa che potrà contare eventualmente anche su Murano (ma non da prima punta), Micovschi (finalmente esterno d'attacco e non di centrocampo), Matera oltre alle conferme dei vari Zanandrea, Moretti e così via.

Una rondine non fa primavera si suol dire, e se è vero che le gare di coppa Italia sono sempre partite particolari perché spesso si affrontano con un altro spirito e a volte con in campo le seconde linee, si tratta comunque della seconda vittoria consecutiva, in casa, tra campionato e coppa, e con interpreti diversi. Un ulteriore step nel processo di crescita di questa squadra che comincia finalmente ad avere un'identità e a recitare il ruolo che ci si aspettava. Sabato c'è un esame di maturità di quelli tosti, che forse arriva troppo presto essendo una squadra sicuramente in crescita ma non ancora matura del tutto, ma se si dovesse far risultato a Crotone si potrebbero allora rivedere tutti i giudizi su questa squadra. Dall'altra parte, una sconfitta potrebbe anche essere messa in preventivo, ma l'importante è vedere ancora la prestazione, anche fuori casa, che si è vista nelle ultime gare e che va assolutamente confermata per dimostrare di essere sulla strada giusta.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 04 ottobre 2022 alle 17:23
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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