C'eravamo lasciati, mercoledì sera, titolando "crolla un altro paradigma" commentando l'interruzione delle vittorie esterne dell'Avellino, unica certezza fino a quel momento, evocando in modo quasi provocatorio un'inversione di tendenza allora anche in casa, con il ritorno alla vittoria tra le mura amiche. Provocazione che si è rivelata poi promonitrice, con la vittoria finalmente arrivata, dopo quasi 4 mesi, contro la Casertana in un derby che era da vincere a tutti i costi, visti anche i passi falsi di Juve Stabia e Picerno. L'Avellino quindi risale al terzo posto, insieme al Benevento, a un solo punto dal Picerno secondo, nuovamente a -7 dalla capolista, e a 11 partite dal termine tutto appare nuovamente possibile.
Pazienza ha tratto il meglio dalla partita di Potenza, dove l'Avellino aveva comunque disputato un ottimo secondo tempo subendo il pari solo per un errore di difesa e portiere al 90', ripartendo dalle cose che avevamo convinto in quella ripresa: il 4-3-3 con D'Ausilio largo a sinistra e Sgarbi a destra. L'avvio contro la Casertana è stato infatti devastante, con Sgarbi ad affondare i colpi sulla destra e servire due assist a stretto giro, prima per Patierno e poi per D'Ausilio, tanto da costringere Cangelosi a richiamare in panchina il povero Bacchetti che stava ammattendo sulla sfuriate dell'esterno di proprietà del Napoli. Casertana che rientra in partita grazie a un rigore un po' dubbio, vicino al corpo il braccio di Frascatore ma per l'arbitro è penalty e tornano i fantasmi del passato. A fine primo tempo si assiste a una Casertana in crescendo che deve esaltare i riflessi di Ghidotti, che prima salva con un balzo felino su colpo di testa di Ciliento, e poi su un sinistro di Tavernelli. Portiere tra i migliori in campo autore anche di un paio di uscite tempestive. A futura memoria, richiamiamo anche quanto detto mercoledì scorso dopo l'errore, il secondo decisivo dopo quello con la Juve Stabia, che aveva portato il portiere a essere crocifisso in pubblica piazza: a tutti capita di sbagliare, e gli errori del portiere sono sempre più evidenti in quanto ultimo baluardo, ma non si può negare che in questa stagione Ghidotti sia stato autore anche di molti salvataggi decisivi, come stasera. Facendo una tara tra parate e gol subiti, per noi la bilancia pende favorevolmente dalla parte del portiere.
Tornando alla partita e alle scelte di Pazienza, premia anche il maggior coraggio con cui l'Avellino ha accompagnato coralmente l'azione d'attacco, portando molti uomini a supporto, con i centrocampisti a portar palla e salire insieme agli attaccanti, creando situazioni di superiorità numerica e molteplici possibilità offensive. Situazione per certi versi nuova che in un paio di occasioni ha confuso anche i calciatori, che di fronte a maggiori possibilità di scelta hanno preferito il passaggio al compagno, sbagliando, quando avrebbero potuto concludere a rete. Come al 57' quando Rocca ha fatto tutto bene, è entrato in area, ma ha preferito appoggiare sulla destra a Sgarbi, che a sua volta anziché tirare ha provato a restituire il favore a Rocca, chiuso dalla difesa, facendo sfumare un 4 contro 2 che si sarebbe potuto sfruttare meglio. O come quando Ricciardi ha servito bene Patierno che ha perso il momento della battuta facendosi chiudere in angolo. Ritardo dell'ultima giocata che ha fatto sì che l'Avellino sprecasse diverse occasioni in contropiede. Ripresa che ha visto l'Avellino mantenere comunque il pallino del gioco senza tuttavia riuscire a chiuderla, nonostante il forcing finale dettato anche dagli ingressi in campo di Gori e Ricciardi prima, e Russo poi. Anzi per poco non è arrivata la 'solita' beffa con il fendente di Toscano dal limite che è sibilato al lato della porta, facendo infuriare il pubblico. Ma stavolta la De bendata non ha voltato le spalle ai biancoverdi che hanno portato a casa una vittoria tanto importante quanto meritata.
La speranza è che ora questo risultato faccia scattare quella scintilla nella testa dei calciatori che tante volte è stata evocata, che si assista a un finale di stagione diverso, dove la Legge del Partenio possa nuovamente far sentire il proprio peso sui risultati. Tutto è ancora possibile, se gli avversari saranno stati più bravi ci si rimetterà in marcia e si ripartirà dai playoff, con fiducia, ma almeno con la certezza di non dilapidare più altre occasioni clamorose davanti al proprio pubblico.
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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