Sedici acquisti, l'ultimo dal sapore di amarcord: Marcello Trotta.

La sessione estiva dell'Avellino si è chiusa stancamente, con il ritorno dell'attaccante casertano, lasciando in eredità troppi punti interrogativi. Che sarebbe avvenuto un repulisti - quasi totale - lo sapevamo dal 4 maggio, quando il Foggia cacciò i lupi dai playoff aprendo a uno scenario da piazza pulita, confermato solo in parte.

Tutti, o quasi, i big della passata stagione sono andati via. L'ultimo è stato Maniero, finito alla Turris. Qualcuno è stato svenduto (vedi Carriero, che ha rescisso prima di passare al Cittadella in B, e Dossena), qualcun altro (Forte e Scognamiglio) è rimasto a libro paga, ma non farà parte del progetto Taurino, al quale è stata affidata una rosa con troppe scommesse e poche certezze.

L'Avellino ha più qualità a centrocampo dello scorso anno, Franco, Casarini e Dall'Oglio rappresentano ottimi innesti, calciatori di categoria, con piedi buoni ed esperienza da vendere. I lupi sono migliorati pure sui calci piazzati e le quattro reti su punizione segnate nel pre-campionato sono un biglietto da visita da tenere in considerazione.

Il ds De Vito, a cui va dato atto di aver dovuto lavorare più in uscita che in entrata, tra esuberi e musi lunghi, ha puntato su innesti a costi contenuti, su diverse scommesseRicciardi, Moretti e Guadagni sono retrocessi in D con le loro vecchie squadre, Zanandrea nel 2019 ha rimediato un grave infortunio a un ginocchio e sta provando a confermare le buone cose che si dicevano su di lui quando militava nella Primavera della Juventus; Aya nelle ultime stagioni ha giocato poco, perché spesso alle prese con infortuni, ma se in condizioni fisiche e atletiche accettabili, la sua esperienza e la sua pericolosità nel gioco aereo faranno comodo all'Avellino.

In porta Marcone fornisce le giuste garanzie, Illanes e Auriletto offrono al reparto difensivo corsa e muscoli, Garetto è giovane e dovrà sgomitare parecchio per avere qualche chance a centrocampo, mentre Russo e Ceccarelli vanno a incrementare il reparto di esterni offensivi, ma partiranno indietro nelle gerarchie di Taurino. Nell'ultimo giorno di mercato si attendeva l'arrivo del bomber dalla B, è arrivato Gambale che due anni fa giocava nei dilettanti e l'anno scorso al Montevarchi neo-promosso. Mentre in extremis è arrivato pure il sostituto di Bernardotto, Trotta, che era svincolato e in estate si è allenato con l'Equipe Campania.

In attacco è rimasto Murano, criticato aspramente dal presidente D'Agostino nel post-Foggia ma tenuto in rosa per dare un senso al pesante investimento dello scorso gennaio. L'ex Perugia è apparso sempre triste nel pre-campionato: sulle sue spalle poggerà il peso del reparto avanzato, che conterà pure sul riconfermato Kanoute.

Proprio riguardo al senegalese si apre un'altra parentesi piena di dubbi. Il calciatore è in scadenza di contratto, i primi tentativi di intesa per il rinnovo sono naufragati in alto mare. Aveva mercato e richieste, l'Avellino lo ha tenuto in rosa, ma a questo punto ci domandiamo: con quali motivazioni Kanoute affronterà la stagione che sta per iniziare?

I tifosi si aspettavano di più. La proprietà ha preferito tacere, nessuna dichiarazione dalla Festa del Lupo ad oggi. E neppure gli obiettivi sono stati svelati. Quel che è certo è che il prossimo campionato sarà più complicato di quello passato. Almeno sulla carta il Catanzaro, il Crotone, il Pescara e pure il Foggia sembrano più attrezzate di questo Avellino. A Taurino e ai calciatori il compito di smentirci.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 01 settembre 2022 alle 20:10
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
vedi letture
Print