Matteo Andreoletti, tecnico del Padova, ha parlato oggi in conferenza alla vigilia del match contro l'Avellino. Queste le sue parole riportate dai canali ufficiali del club.

Dopo le prime due vittorie, in casa e in trasferta, arriva il primo turno infrasettimanale. Come ha preparato questa partita?
In realtà non l’abbiamo ancora preparata a fondo: utilizzeremo molto il lavoro video. Si sono allenati soprattutto i ragazzi che non hanno giocato o che sabato hanno avuto meno minutaggio. Oggi al campo vedremo le condizioni di tutti.

Prende in considerazione il turnover?
La parola turnover non mi piace, non voglio che si pensi a gerarchie prestabilite. È chiaro però che, avendo giocato due giorni fa, è molto probabile che ci siano dei cambiamenti. Sono uno che vive partita per partita: ho fatto fatica persino a godermi la vittoria del campionato. È ancora presto per rilassarsi. Siamo in un buon momento, ma la Serie B insegna che ci sono equilibri precari e che non esistono mai certezze.

Della vittoria di Monza, cosa le rimane di più?
Banalmente direi il primo tempo, ma la cosa che mi ha dato più soddisfazione è stata la fatica che abbiamo fatto e che alla fine è stata ripagata, abbiamo saputo soffrire quando c’era bisogno.

Qual è la situazione disponibili e indisponibili e come sta la squadra?
Rispetto all’ultima partita recuperiamo solo Boi, per gli altri è ancora presto. È complicato dare certezze in così poco tempo: oggi andrò in campo e vedremo chi ha recuperato meglio. Comunque abbiamo giocatori che possono dire la loro anche partendo dalla panchina.

Qual è la situazione di Seghetti?
Per un giocatore come lui serve un recupero graduale. Oggi è integro, gli manca solo un po’ di condizione.

Forse l’unico neo a Monza è stato non aver segnato nel primo tempo: si aspetta qualcosa di più, magari da Lasagna?
Agli attaccanti chiediamo un grande lavoro di sacrificio. Kevin non è ancora al 100%, ma quando ritroverà la condizione riuscirà a garantire sia sacrificio che lucidità sotto porta.

La sfida più difficile è mantenere l’equilibrio tra l’entusiasmo delle vittorie e l’attenzione per le prossime gare, cosa ne pensa a riguardo?
Non dobbiamo illuderci di essere diventati troppo bravi adesso, così come non dovevamo illuderci di essere stati troppo scarsi prima. Ci sono stati tanti episodi, alcuni positivi e altri meno. La cosa importante è saper soffrire: non siamo bravi perché vinciamo due partite.

Qual è la caratteristica dell’Avellino che la spaventa di più?
Sicuramente il loro entusiasmo. Probabilmente sono la squadra più in forma del campionato e stanno vivendo un momento di grande fiducia. Hanno poi individualità importanti: dovremo essere bravi a limitarli e ad accettare che ci saranno momenti in cui servirà soffrire.

L’ultima volta contro l’Avellino si è visto uno dei migliori Padova. Che cambiamenti nota in loro?
Hanno cambiato molto, è tipico delle neopromosse. In una categoria più alta è normale doversi adattare. L’anno scorso erano più offensivi, quest’anno invece hanno modificato l’approccio, inserendo anche giocatori esperti di categoria.

Crisetig può reggere due impegni così ravvicinati?
Quello che vale per Lorenzo vale per tutti: non possiamo permetterci di avere giocatori non al 100%. Se servirà, cambieremo qualcosa: l’importante è garantire sempre intensità.

Sezione: L'Avversario / Data: Lun 29 settembre 2025 alle 14:05
Autore: redazione TuttoAvellino / Twitter: @tuttoavellinoit
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