Il direttore sportivo dell'Avellino Mario Aiello è stato ospite oggi di Linea Verde Sport su Irpinia Tv: tanti i temi trattati, con un occhio di riguardo ovviamente anche sulle varie trattative di mercato svolte questa estate. "L'operazione più difficile è stata quella Daffara perché la Juve era indecisa se darcelo - ha detto il direttore -, era in dubbio tra farlo giocare ancora in Under 23 o aggregarlo addirittura come terzo in prima squadra, ma alla fine l'abbiamo spuntata. Non ha ancora giocato perchè ha trovato un super Iannarilli fin qui ma pensiamo che anche l'aver messo dentro un giocatore come Daffara abbia fatto innalzare l'attenzione a Iannarilli".

Sui tanti infortuni degli attaccanti: "L'abbiamo presa con filosofia come sempre, se ce lo facciamo piovere addosso non ne usciamo più, vediamo un problema come un'opportunità. Ci mancano Tutino, Favilli e Patierno, per fortuna abbiamo un parco attaccanti importante con 10 interpreti tra trequartisti e punte, ne siamo usciti fuori bene mentre qualunque altra squadra ne sarebbe uscita ammazzata. L'unica operazione in più fatta è stata quella di Biasci per coprire tre defezioni in attacco, ma non abbiamo preso un sostituto con caratteristiche che avevamo già ma uno con caratteristiche diverse in modo da potersi integrare anche dopo il rientro degli infortunati. Un'operazione nata da un'esigenza che è diventata un'opportunità.

L'azzardo Favilli e Tutino? Lo rifarei cento volte, Favilli ha avuto storicamente qualche infortunio ma a Bari non ha avuto problemi fisici. Vedendo lo spessore del giocatore e la continuità avuta abbiamo deciso di sfruttare l'opportunità. Una volta che scegliamo un giocatore, la palla passa all'area medica che ci dice se il ragazzo è idoneo o no, una volta avuto l'ok da una struttura di rilievo nazionale mi sento anche rassicurato, non posso fare anche le terapie. 

Patierno si sta curando, ci auguriamo di riaverlo dopo la sosta. Favilli dovrebbe rientrare a novembre mentre Tutino ha già ricominciato a lavorare dopo l'operazione e non ha accusato fastidi ed è molto probabile che a brevissimo si aggreghi per riatletizzazione. Non voglio azzardare ma è probabile che con la Juve Stabia sia già con noi. Siamo contenti perché pensavamo fosse una cosa più lunga".

Su Palumbo: "Col Modena ha giocato facendo una partita importante, si è messo in evidenza per delle caratteristiche che abbiamo dovuto tirare fuori. Gioca con una cattiveria importante che va a completare il giocatore. Il mister ha trovato poi degli equilibri tattici e non ha trovato spazio ma continuiamo a reputarlo di assoluta qualità e prospettiva. Per me è un play, in quella posizione può scegliere tempi e giocate senza avere la pressione dell'avversario addosso come potrebbe avere giocando più avanti. Può fare la mezzala, ma è un play".

Situazione Insigne: "E' un giocatore di categoria dove si è affermato, deve darci quella qualità nelle giocate. Si sta adeguando alle richieste dell'allenatore e il fatto che sia riuscito a farlo è un fattore positivo, la qualità non la perderà mai ma col Monza ha fatto esattamente quello che gli è stato chiesto. Sta facendo emergere anche un sacrificio che non faceva parte delle sue caratteristiche che ci fa ben sperare, vuol dire che si è calato molto bene nella nostra realtà. Poi la capacità di creare la situazione, andare alla conclusione (che sta mancando), l'assist fanno sempre parte delle sue corde e questo non lo perderà".

Sul minutaggio dei giovani: "L'obiettivo è raggiungere i 900 minuti di base per raggiungere una mutualità importante, siamo già intorno ai 5-600 minuti, siamo in linea con gli obiettivi di tutte le società di B e forse supereremo anche questa soglia per garantire un ritorno alla società, oltre a valorizzare i giocatori soprattutto quelli di proprietà".

Su Lescano: "Siamo ripartiti da Patierno e Lescano, due giocatori che in C hanno dimostrato di avere grosse capacità realizzative: Lescano in sei anni ha fatto oltre cento gol. Sapevamo che dovevamo comunque prendere altri attaccanti di categoria per completare il reparto. Le partite richiedono caratteristiche diverse in attacco mentre lui è uno che è utile quando giochi in pianta stabile nella metà capo avversaria e devi avere un riferimento in area. Il nostro modo di gioco non lo agevola ma sta migliorando e crescendo anche in allenamento, speriamo di poter impostare in alcune partite un baricentro alto in modo da averlo come riferimento importante in area".

In chiusura sul mercato di gennaio: "Stiamo lavorando con l'area scouting monitorando tutti i campionati, abbiamo anche ampliato la conoscenza all'estero per un discorso futuristico e cogliere delle opportunità diverse. Stiamo monitorando alcuni giocatori e alla fine se qualcuno volesse andar via potremo valutare degli innesti. Non diamoci delle certezze sul modulo, a Carrara ne abbiamo variati tanti chiudendo con un 4-3-1-1. Non ci indirizziamo su un modulo preciso, possiamo scegliere in base alle situazioni, partiamo dall'atteggiamento giusto e possiamo giocare con qualsiasi modulo".

Sezione: Copertina / Data: Lun 29 settembre 2025 alle 16:00
Autore: Domenico Fabbricini / Twitter: @Dfabbricini
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